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09:50 mercoledì 9 luglio 2025
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
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Una delle ragioni del disastro causato dell’alluvione in Texas potrebbero essere state le troppe allerte meteo ricevute dalla popolazione Si chiama warning fatigue, cioè la tendenza a sottovalutare o ignorare un pericolo che viene segnalato troppe volte e troppo spesso.
Netflix ha annunciato la data d’uscita della serie di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze E ha pure pubblicato il primo teaser trailer. Si parla già di una possibile prima alla Mostra del cinema.
Dopo più di 100 anni di attesa, la Senna è stata balneabile soltanto per un giorno Nei tre punti balneabili del fiume è già stata issata di nuovo la bandiera rossa. Stavolta, però, la colpa è della pioggia.
Una ricerca conferma che l’estate in Europa ormai dura quasi sei mesi  Un ricerca evidenzia come, da Atene a Terana, l’ondata di colore associata all’estate duri oltre duecento giorni l’anno. 
Si è scoperto che le compagnie low cost premiano i dipendenti degli aeroporti più bravi a trovare i bagagli a mano troppo grandi In un’email pubblicata dal Guardian si legge di un premio di una sterlina per ogni bagaglio extra large denunciato.

Facebook, Twitter e i problemi con gli account dell’Isis

23 Novembre 2015

Si sta diffondendo l’idea, soprattutto negli Stati Uniti, che la guerra all’Isis debba passare prima di tutto dall’eliminazione dei suoi canali di propaganda. Tra questi, Facebook e Twitter giocano un ruolo primario nella diffusione di video e immagini, e Hillary Clinton e il senatore repubblicano Joe Barton hanno già richiesto l’aiuto attivo della Silicon Valley. Quest’ultimo ha infatti dichiarato: «non possiamo semplicemente cancellare i loro account e i loro siti Internet?». Una risposta potrebbe essere: no, non è così semplice.

Wired ha sottolineato alcuni dei punti più spinosi della questione, evidenziando come sia la compagnia di Zuckerberg che quella di Dorsey stiamo cercando di implementare una serie di controlli. Come specificato da Steve Stalinsky, direttore del Middle East Media Research, «tra tutte le compagnie, Facebook è quella che riesce meglio a rimuovere contenuti offensivi e a bloccare account ritenuti sospetti». Tuttavia, è cresciuto l’utilizzo di Twitter da parte dei membri dell’Isis. Il Brookyn Institute ha calcolato che tra settembre e dicembre 2014 ci sono stati 46 mila account social attivi e riconducibili al gruppo terrorista.

Una delle principali difficoltà nel controllo dei social media è la possibilità di aprire un nuovo profilo subito dopo la chiusura del vecchio. La sospensione continua degli account ha comunque un effetto: «La buona notizia di questa policy è che riduce il reach della propaganda e del reclutamento, rendendo l’obiettivo dell’Isis più complesso da raggiungere», ha detto Berger del Brooklyn. Sempre secondo l’istituto, le politiche di cancellazione di Twitter hanno cominciato a essere più efficaci dopo che la diffusione del video dell’uccisione di Jack Foley aveva scosso l’opinione pubblica, attirando critiche alla compagnia.

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Nonostante un responsabile di Twitter abbia detto a Wired che le scelte dell’azienda prevedono che i propri utenti non possano diffondere minacce di terrorismo, il problema sta proprio nella definizione di cosa significhi “promuovere il terrorismo” attraverso un social media. Il confine con la libertà di espressione, di cui Twitter si è fatto portatore, è molto labile, e la preoccupazione è che questo tipo di politica potrebbe evolversi in una sorta di censura preventiva. Come sostenuto da Jillian York del Electronic Frontier Foundation’s International Freedom of Expression, un think tank specializzato nei temi del digitale, «dobbiamo chiederci se questa sia la risposta giusta in una democrazia. Non ha senso che la Silicon Valley possa controllare e decidere sulla liceità dei nostri discorsi quotidiani».

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