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C’è un nuovo problema con l’Odissea di Nolan: l’accento americano degli attori Nel primo teaser del film Tom Holland e gli altri attori utilizzano una marcata cadenza americana, particolare che ha indispettito molti fan.
Le acque del mar Mediterraneo ormai sono così calde che nelle mappe satellitari appaiono arancioni L’agenzia spaziale europea ha pubblicato delle mappe impressionanti in cui si vede che in certe zone la temperatura dell'acqua arriva quasi a 30 gradi.
La Grazia, il nuovo film di Paolo Sorrentino, aprirà la Mostra del cinema di Venezia Protagonisti Toni Servillo e Anna Ferzetti, il film sarà in concorso e punterà a vincere il Leone d'Oro.
È morto Michael Madsen, uno degli ultimi cattivi di Hollywood Stroncato da un infarto a 67 anni, è ricordato dal pubblico soprattutto per i cattivi interpretati nell’universo tarantiniano.
Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025 con L’anniversario Feltrinelli torna alla vittoria 20 anni dopo l'ultima volta.
La Bbc non ha voluto trasmettere un documentario sui crimini dell’Idf contro i medici di Gaza Documentario che la stessa Bbc aveva commissionato. Si intitola Gaza: Doctors Under Attack e alla fine è andato in onda su Channel 4, tra le polemiche.
Per vincere le elezioni adesso Marine Le Pen punta sull’aria condizionata per tutti Una proposta che ha acceso il dibattito politico, in uno dei Paesi, la Francia, meno climatizzati d'Europa.
Luca Guadagnino sta cercando delle comparse molto specifiche per il misterioso film che girerà quest’estate in Piemonte Se avete la carnagione molto chiara o siete amanti di videogiochi, potrebbe essere la grande occasione per esordire al cinema.

Il New York Times ha fatto la lista di tutti gli insulti che Trump ha usato su Twitter dal 2015 al 2021

20 Gennaio 2021

Il 24 ottobre del 2016 il New York Times aveva dedicato agli insulti di Trump ben due pagine, concretizzando per la prima volta una “collezione” fino a quel momento pubblicata solamente online. Stampati sulla carta, nero su bianco, gli insulti del candidato contro le donne, i messicani, gli handicappati e la sua rivale democratica, Hillary Clinton, sembravano ancora più gravi e violenti. Non sorprende che, dopo i fatti di Capitol Hill dello scorso 6 gennaio, Twitter abbia deciso di sospendere indefinitamente il suo account per incitamento alla violenza. Ora il New York Times, nell’ultimo giorno della presidenza Trump, ha rilanciato online la sua preziosa raccolta: aggiornata, completa e, grazie a dio, conclusa.

«Come figura politica, Donald J. Trump ha usato Twitter per lodare, persuadere, intrattenere, fare pressioni, stabilire la sua versione degli eventi e, forse in modo più notevole, per amplificare il suo disprezzo. Questo elenco documenta gli attacchi verbali che il signor Trump ha pubblicato su Twitter, da quando ha dichiarato la sua candidatura nel giugno 2015 all’8 gennaio, quando Twitter lo ha escluso in modo permanente. Vengono evidenziati gli insulti più recenti», si legge nel breve sottotitolo.

Analizzando per più di cinque anni gli oltre 24.500 tweet postati da Trump, la Freedom of the Press Foundation ha rilevato che il 10% del totale conteneva attacchi nei confronti della stampa. Nel complesso, Trump ha postato 515 tweet di insulti rivolti a singoli giornalisti e 810 rivolti esplicitamente a testate. Gli insulti collezionati dal New York Times lo dimostrano. Le invettive sono ordinate in ordine alfabetico in base al soggetto: si va da Abc News («Fake news, una vera disgrazia») fino al magnate dell’editoria Mortimer Zuckerman («stupido», «ha un grave complesso di inferiorità», «stupido clown»). Nella ricostruzione del Nyt, i tweet velenosi si possono cercare in ordine cronologico, dai più recenti, twittati poco prima del ban – nei confronti di Antifa, «organizzazione terroristica» e il Centers for Disease Control and Prevention, «ridicolo» – fino al primo insulto in assoluto, risalente al lontano giugno 2015 e rivolto ai politici in generale: «tutti chiacchiere e niente azioni» (il secondo insulto della lista è contro Neil Young, «ipocrita totale»).

Ovviamente è possibile effettuare una ricerca per soggetto: se scrivete “Joe Biden”, ad esempio, troverete molti risultati, soprattutto negli ultimi mesi: dal classico «Sleepy Joe» a definizioni ancora più fantasiose: «il candidato dei rivoltosi, dei saccheggiatori, dei piromani, degli armaioli, dei bruciatori di bandiere, dei marxisti e dei lobbisti», «un politico corrotto», «uno zimbello patetico», «l’incarnazione vivente di una classe politica decrepita e depravata». Come potete immaginare l’elenco è incredibilmente ricco, ma vale la pena trascorrere un po’ di tempo a leggere, scorrere e guardare, per ricordarci ancora una volta (non è mai abbastanza) con chi abbiamo avuto a che fare.

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