L'avvocata per i diritti umani Sari Bashi, israeliana di origine irachena, ci racconta il suo libro, che ripercorre la storia d’amore con il compagno, palestinese di Gaza, attraverso una raccolta di brani tratti dai diari di entrambi.
Una nuova tecnologia mostra il relitto del Titanic come non l’avevamo mai visto
Per la prima volta nella storia abbiamo potuto vedere un’immagine intera del relitto del Titanic. Come riporta Bbc, l’immagine è stata realizzata usando la tecnica del deep sea mapping, che permette di generare un’immagine in 3D dell’intera figura della nave come se fosse “conservata” in una teca di vetro trasparente e non adagiata sul fondale marino a una profondità di 3800 metri. A produrre l’immagine sono state due aziende, Magellan Ltd – che si occupa esattamente di questo: mappare le profondità marine usando la tecnologia di cui sopra – e Atlantic Productions, la quale sta girando un film documentario sull’operazione. Nonostante il relitto del Titanic sia stato studiato e analizzato moltissimo sin dal suo ritrovamento nel 1985, tutto quello che finora avevamo potuto vedere erano foto di sue parti, mai la nave nella sua interezza.
Il lavoro che ha portato alla realizzazione di queste immagini ma viste prima è cominciato nell’estate del 2022 con un gruppo di tecnici specializzati nel pilotare a distanza dei piccoli sommergibili: con questi mezzi sono state effettuate 200 ore di riprese del Titanic sia in larghezza che in lunghezza, e scattate più di 700 mila fotografie usate poi per generare l’immagine in 3D del relitto. Gerhard Seiffert, responsabile del progetto per Magellan, ha detto che si è trattato della più lunga e impegnativa opera di mappatura subacquea della storia. Le difficoltà principali sono state quattro: la profondità alla quale si trovava il Titanic, ovviamente; le forti correnti che spostavano i sommergibili; il fatto di non potersi avvicinare troppo alla nave, per evitare il rischio di causare dei danni; e, infine, il fatto di non potersi far sfuggire nemmeno un dettaglio del Titanic, perché altrimenti sarebbe stato impossibile generare un’immagine in 3D accurata. Un’immagine che, secondo gli esperti, potrebbe rivelarsi decisiva nel tentativo di scoprire cosa sia successo esattamente al transatlantico nel 1912.

Come si costruisce un ecosistema editoriale che sfida le convenzioni e racconta la contemporaneità? Ne parlano Valentina Ardia, editor in chief, e Cristiano de Majo, direttore esecutivo, domenica 14 settembre, ore 12.

Nei suoi libri si oppone a quell'idea di letteratura giapponese “stramba e misteriosa” che tanto successo ha riscosso negli anni. Di questo e di povertà, di stranezze, di suo marito e di litigi con Murakami Haruki abbiamo parlato con lei, durante il Festivaletteratura di Mantova.