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Tinder è molto meno utile di quanto sembra per incontrare persone reali

Ispirati dal fenomeno San Valentino, la maggior parte dei single del pianeta si butterà sul divano e aprirà qualche app d’incontri nella speranza di poterlo festeggiare l’anno prossimo. Ma c’è una logica matematica ben spiegata su Outline che potrebbe far riflettere due volte prima di inabissarsi nel display del telefono. Qualche calcolo di Casey Johnston fa capire il probabilismo che guida l’utente medio di Tinder. Mettiamo che stai passando in rassegna 1000 persone, ne cestini 900 a sinistra e ne passi 100 a destra. Di questi 50 sono un match, di cui una ventina ti scrivono. Tra i messaggi scopri che alcuni sono totali analfabeti, altri fanno solo commenti volgari sul tuo corpo e qualcuno tra i restanti ti sta con il fiato sul collo mandandoti emoticon improbabili. Degli 8 decenti restanti c’è sempre qualcuno che scompare, qualcuno che è solo di passaggio (e il giorno dopo si trova a 2863 kilometri di distanza) e qualcuno con cui il dialogo finisce nel vuoto senza che neanche ti chieda il numero. Ne rimangono 2, con i quali organizzare un appuntamento sembra l’impresa più difficile del secolo. Alla fine uno dei due (forse) si presenta. Morale: ci vogliono circa 3000 spolliciate sullo schermo per avere una persona fisica davanti a te, e non è neanche detto che ti piaccia. In termini di tempo, circa un’ora di surfing ininterrotto per uscire a cena o per un drink.

Se l’obiettivo è quello di incontrare persone, Tinder richiede un lavoro di dita non indifferente, oltre ad impigrire l’esercizio di relazione interpersonale. Una volta si usciva nei bar per cercare quello sguardo d’intesa fulminea molto più efficace di un super like, e si faceva esperienza. Adesso l’approvazione si cerca online e attraverso frizzanti bio tutte avocado e avventure estreme, oltre che con gallerie di foto dove si cerca di rappresentare la parte migliore di sé. Qualcuno sta già usando Instagram per cercare appuntamenti in rete, non contento delle dozzine di app già in circolo. Highsnobiety stila persino una lista di regole fondamentali per poter usare l’app come sito d’incontri: oltre che saper sfruttare il momento giusto per passare dal commento al Direct Message, bisogna tenere un profilo discretamente superficiale, mai formale, sempre pronto a cogliere i segnali, tenendo però a mente che esistono instagrammers dalle intenzioni tutt’altro che romantiche. Se Tinder sembra già obsoleto e inspiegabilmente faticoso, Instagram ormai emerge sempre più come alternativa più disinvolta e meno “immediata” per conoscere persone.