Il programma di quest'anno è particolarmente ricco: ci sono tutti i grandi film in arrivo in autunno e inverno.
C’è grande attesa attorno a The Voice of Hind Rajab, il film che potrebbe essere la sorpresa di questa Mostra del cinema
Per i nomi che lo producono, per il regista che lo dirige e soprattutto per la storia vera che racconta: quella di una bambina di 6 anni, morta a Gaza.

È un film di cui si è iniziato a parlare già prima dell’inaugurazione dell’82esima Mostra del cinema di Venezia: The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, infatti, è il titolo che la Biennale ha citato nella sua risposta alla lettera aperta di Venice4Palestine, per dimostrare l’impegno della Mostra del cinema a raccontare anche la questione palestinese. Ma del fatto che The Voice of Hind Rajab possa essere la sorpresa di questa edizione della Mostra si parla già da qualche settimana (anche perché la Tunisia lo ha già scelto come sua proposta per la candidatura all’Oscar per il Miglior film internazionale), almeno tra i critici e gli addetti ai lavori.
Una delle ragioni per cui The Voice of Hind Rajab è così quotato è anche per le persone che hanno contribuito alla sua realizzazione. Ne scrive Rebecca Rubin su Variety: tra i produttori esecutivi del film risultano infatti Brad Pitt e Joaquin Phoenix, e poi Alfonso Cuarón, Rooney Mara, Jonathan Glazer e due nomi piuttosto noti a Hollywood, Dede Gardner e Jeremy Kleiner, i soci, assieme a Pitt, della casa di produzione Plan B. Come sottolinea la stessa Rubin, “sostenitori” di questo calibro non possono che rafforzare la causa di The Voice of Hind Rajab (la cui proiezione è prevista per il 3 settembre).
L’altra ragione, la principale, che ha fatto di questo film uno dei titoli più attesi di questa edizione della Mostra del cinema di Venezia è la storia che racconta. Una storia vera, quella della morte di Hind Rajab, una bambina palestinese di 5 anni, morta il 29 gennaio del 2024 durante un attacco dell’esercito israeliano a Gaza City. La bambina stava fuggendo in macchina assieme alla sua famiglia quando il veicolo è stato colpito da una bomba dell’esercito israeliano: nell’esplosione sono morti lo zia, la zia e tre cugini della bambina. Hind Rajab è sopravvissuta assieme a un cugino, con il quale ha contattato la Mezzaluna rossa, chiedendo soccorsi e avvertendo di un imminente attacco di un carrarmato dell’Idf. Dopo la morte del cugino, la bambina è rimasta per ore al telefono con la Mezzaluna rossa, in attesa dei soccorsi. Il suo corpo, assieme a quello dei paramedici giunti sul posto per salvarla, è stato ritrovato il successivo 10 febbraio. Il film di Kaouther Ben Hania si intitola così anche perché contiene la registrazione della telefonata di Hind Rajab alla Mezzaluna rossa.
La ricostruzione delle circostanze della morte di Hind Rajab sono state contestate dallo Stato d’Israele, che ha affermato che al tempo in cui si sono verificati i fatti, in quella zona nei pressi di gaza City non c’erano sue truppe. Delle inchieste del Washington Post, di Sky News e di Forensic Architecture, però, basate su immagini satellitari e testimonianze dirette, hanno confermato la presenza di carrarmati israeliani in quella zona e in quel momento, carrarmati che avrebbero sparato 335 proiettili verso la macchina in cui si trovavano Rajab e la sua famiglia, della cui presenza i carristi sarebbero stati consapevoli.

Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.

Disponibile dallo scorso 22 agosto su Netflix, la nuova serie dei creatori di BoJack Horseman è una di quelle sitcom che oramai non si fanno più: parla di famiglia, di quanto questa sia preziosa, esasperante e divertente.