Solo nel 2024 ne sono stati rubati più di 80 mila, la maggior parte dei quali rivenduti poi sul mercato nero internazionale.
A Teheran hanno inaugurato una stazione della metropolitana dedicata alla Vergine Maria
La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.

Maryam Moghaddas è il nome persiano della vergine Maria. Da questa settimana, Maryam Moghaddas è anche il nome di una delle fermate della metropolitana di Teheran, quella vicina alla Cattedrale di San Sarkis, la più grande chiesa della città. La nuova denominazione della stazione è stata presentata ufficialmente sabato scorso ai media, come riporta France24, dopo un restyling che ha visto artisti locali realizzare murales e sculture mariane che celebrano una figura simbolo del dialogo interreligioso in tutto il Medioriente (Maria è una figura coranica, l’unica donna chiamata per nome in tutto il libro, madre di uno dei profeti che hanno preceduto Maometto). Pur essendo uno Stato islamico sciita, l’Iran è anche uno dei Paesi più multiculturali e multireligiosi della regione.
Questo gesto di distensione e dialogo è da inserirsi in una situazione complessa e tesa, infatti. Se è vero che in Iran esistono comunità non islamiche anche piuttosto numerose (in particolare cristiana, il cui numero esatto non è mai stato calcolato ma che secondo le stime conta tra le 130 mila e il milione di persone), è anche vero che non mancano episodi d’intolleranza e violenza contro le minoranze, spesso affrontati dalle autorità iraniane con un atteggiamento ambiguo o addirittura connivente. Ci sono anche diversi casi di religiosi che vengono arrestati a causa di attività legate alla loro fede, senza considerare le occasioni in cui i tribunali del Paese hanno condannato cittadini convertitisi dall’Islam a un’altra religione per il reato di apostasia.
«Tutti gli elementi che vedete in questa stazione sono stati disegnati per fasi che, nel momento in cui una persona la attraversa, capisca che il nostro obiettivo era far riflettere sul rispetto che si deve alle altre religioni. Soprattutto quella cristiana», ha detto Tina Tarigh Mehr, l’artista che ha realizzato tutte le decorazioni della rinnovata stazione. «Questo uccello [la colomba bianca, ndr] è il simbolo dello Spirito Santo. L’ulivo è segno di pace e amicizia», ha spiegato Mehr durante la conferenza stampa di presentazione della stazione, tenutasi sabato 18 ottobre, in vista dell’apertura al pubblico. Anche il sindaco di Tehran, Alireza Zakani, ha commentato l’inaugurazione: in un post su X ha scritto che «questa stazione è dedicata alla donna divina che risvegliò il mondo con la sua purezza e crescendo un grande profeta», aggiungendo che l’opera «dimostra la coesistenza delle religioni a Tehran».