Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Tarantino ha rivelato quali sono i suoi quattro romanzi preferiti
Sapevamo del suo amore per gli spaghetti western e per i B-movie che ha ricordato anche nella scena del dinner di Pulp Fiction. Ma di Quentin Tarantino, di cui è appena arrivato il primo romanzo anche in Italia (ne parlavamo qui), non conoscevamo ancora i titoli preferiti in campo letterario. Sono quattro, e li ha raccolti Indiewire dopo che il regista e sceneggiatore li ha rivelati durante un’intervista con il podcast The Bigger Picture alla fine del mese scorso, per promuovere la sua opera letteraria d’esordio, C’era una volta a Hollywood.
Al primo posto: 9/30/55, di John Minahan, il romanziere preferito in assoluto di Tarantino che ha detto di aver letto questa storia introvabile ovunque (quella di uno studente universitario dell’Arkansas devastato dal morte del suo idolo, James Dean) tantissime volte. Non a caso sarebbe ispirato a una sceneggiatura di James Bridges. Poi Eyewitness, sempre di John Minahan, che nel suo adattamento – di Steve Tesich, per un thriller neo noir del 1981 diretto da Peter Yates dal titolo Uno scomodo testimone – è anche uno dei film preferiti del regista. Racconta la vicenda che coinvolge un custode che assiste a un omicidio e si innamora di una giornalista locale (interpretata da Sigourney Weaver) che desidera aiutare nella risoluzione del caso.
Segue The Moviegoer, tradotto in Italia come L’uomo che andava al cinema, vincitore peraltro di un National Book Award. Ambientato alla fine degli anni ’50 durante il Mardi Gras, il Carnevale di New Orleans, L’uomo che andava al cinema narra di John “Binx” Bolling, un agente di cambio di New Orleans, appassionato di cinema nonché veterano della Guerra di Corea, alla ricerca del significato della propria vita mentre si avvicina il suo trentesimo compleanno. Sebbene il romanzo non sia mai diventato un film, Terrence Malick ne avrebbe tratto una sceneggiatura alla fine degli anni ’80, anche se il progetto non si è mai materializzato, soprattutto a causa dell’uragano Katrina che nel 2005 devastò proprio la zona descritta nel romanzo (e a seguito del quale Malick avrebbe detto «ormai questo progetto non ha più senso»). Infine, Il presagio, di David Seltzer, che secondo Tarantino, «è scritto così bene che la maggior parte delle persone presume ancora che il film omonimo sia ovviamente basato sul romanzo». Il libro è in realtà la trasposizione letteraria del film del 1976, uscito però due settimane dopo la pubblicazione dell’opera. Secondo Tarantino, in pochi ne sono a conoscenza.

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