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09:02 venerdì 14 novembre 2025
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
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L’unica persona ancora convinta che Trump non sapesse niente dei traffici di Epstein è l’addetta stampa della Casa Bianca Nonostante le ultime rivelazioni riguardanti gli Epstein Files, Karoline Leavitt continua a ripetere che «il Presidente non ha fatto nulla di male».
È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore. 
Da oggi scatta il blocco ai siti porno per i minorenni, solo che al momento non è bloccato niente Dal 12 novembre i portali per adulti devono controllare l'età degli utenti con un sistema esterno e anonimo, che però non è ancora operativo.
È morto Homayoun Ershadi, leggendario attore iraniano che Abbas Kiarostami scoprì a un semaforo Il suo ruolo ne Il sapore della ciliegia lanciò una carriera iniziata per caso: nonostante il successo, non si è mai sentito un vero attore.
Papa Leone XIV ha rivelato i suoi quattro film preferiti e tra questi non ci sono né ConclaveThe Young Pope E neanche Habemus Papam e I due Papi né nessun altro film che parli di Papi.

Su YouTube si trova il video della “reunion” dei Talking Heads

14 Settembre 2023

Lo scorso 11 settembre i Talking Heads sono tornati assieme per la prima volta in vent’anni. L’occasione è stata la prima della versione restaurata di Stop Making Sense, il documentario del 1999 diretto da Jonathan Demme, che tornerà al cinema in versione 4k grazie ad A24 (ne avevamo scritto qui). David Byrne, Tina Weymouth, Chris Frantz e Jerry Harrison si sono ritrovati tutti e quattro al Toronto Internation Film Festival per (ri)vedere quello che viene considerato a larghissima maggioranza il miglior concert film di tutti tempi. In questa larghissima maggioranza rientra anche Spike Lee, il moderatore dell’incontro con il pubblico al quale i Talking Heads riuniti hanno partecipato dopo la proiezione del film e che si può vedere tutto su YouTube. «The greatest concert film ever», lo ha appunto definito Lee, secondo quanto riporta Tom Skinner su Nme.

Byrne, Weymouth, Frantz e Harrison hanno tutti parlato di quanto influente sia stato Stop Making Sense e di quanto loro si fossero divertiti a girarlo nel 1991. Byrne ha anche raccontato l’origine del suo ormai leggendario oversized suit. L’idea gli sarebbe venuta durante una cena con un designer giapponese, dopo un concerto a Tokyo. Il designer, ha raccontato Byrne, a un certo punto aveva cominciato a parlare di teatro e si era messo a spiegare a Byrne perché a teatro tutto sia più grande. Lui, il designer giapponese, ovviamente si riferiva alla teatralità: ai gesti plateali, alla voce alta che fanno parte della tradizione del teatro. Byrne, per qualche ragione, si mise a pensare ai vestiti e decise che durante uno dei futuri concerti avrebbe sfoggiato un normalissimo completo elegante. Solo più grande, come gli aveva suggerito l’amico.

Negli scorsi giorni sui social si era parlato di una reunion vera e propria, di un improvvisato concerto unplugged che i Talking Heads avrebbero regalato al pubblico accorso al Tiff per vedere Stop Making Sense. Non era vero niente, ovviamente, cosa che non ha stupito affatto i fan della band: tutti sanno che i quattro si sono lasciati piuttosto male. Una dimostrazione: durante la proiezione di Stop Making Sense Byrne, Weymouth, Frantz e Harrison si sono seduti in file diverse e abbastanza lontane. E, alla fine, hanno sentito la necessità di precisare che però «non ci sono state tensioni».

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