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La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.
Dell’attentato a Sigfrido Ranucci sta parlando molto anche la stampa estera La notizia è stata ripresa e approfondita da Le Monde, il New York Times, il Washington Post, Euronews e l’agenzia di stampa Reuters.
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
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Talia Chetrit, un diario fotografico lungo 30 anni

Ritratti, autoritratti, foto di famiglia, nature morte, paesaggi, moda: in 30 anni di carriera Chetrit ha visto tutto e mostrato tutto, e ora tutta la sua opera è esposta a Milano, in 10 Corso Como, fino al 17 novembre.

di Studio
28 Ottobre 2024

Non è un caso che la sua mostra più importante abbia inaugurato durante la fashion week di Milano: non solo nella sua carriera Talia Chetrit ha realizzato campagne fotografiche per marchi come Celine, Phoebe Philo e Acne Studios, ma la moda ha sempre avuto un ruolo importante anche nella sua espressione artistica, fin dai primi esperimenti adolescenziali. Il titolo della mostra sfrutta i vari significati che la parola “gut” evoca in inglese: oltre al suo significato letterale (stomaco), incarna idee di coraggio o di sfrontatezza, oppure indica una reazione emotiva viscerale o un istinto. Visitabile dal 18 settembre al 17 novembre da 10 Corso Como, a cura di Alessandro Rabottini e Anna Castelli, Gut riunisce opere realizzate nell’arco di trent’anni, dal 1994 al 2023, ponendo in dialogo momenti differenti della ricerca artistica e della vita di Chetrit, nata a Washington D.C. nel 1982.

Corso Como, Talia Chetrit, Breaker (Chain). Courtesy of the artist and Kaufmann Repetto Milan-New York.

Scatti recenti si affiancano a fotografie realizzate a metà degli anni Novanta in cui l’artista era appena adolescente e usava come modelle le sue amiche, con gesti e posture presi in prestito dalle riviste di moda, dal cinema e dalla televisione. In un’opera degli esordi un’amica posa come vittima di un omicidio in quello che sembra essere un vagone della metropolitana: è un’immagine importante perché mostra le sperimentazioni giovanili di una ragazza appena 15enne ma in grado di citare un’opera fondamentale come gli “Untitled Film Stills” di Cindy Sherman mentre esplora la fascinazione della nostra società per la violenza e il voyeurismo insito nelle fotografie di cronaca nera. Il precoce interesse di Chetrit per la rappresentazione e l’auto-espressione dei soggetti femminili prosegue e si consolida in opere successive come gli autoritratti “Untitled (Body)” del 2018 e “Self-portrait (Mesh Layer)” del 2019: un misto di messa in scena, esibizionismo e auto-parodia.

Le relazioni famigliari hanno un ruolo centrale nella mostra, che include ritratti di ciascun membro della famiglia dell’artista che fanno emergere contraddizioni e incongruenze negli stereotipi famigliari, usando il linguaggio della moda per stimolare una riflessione su come leggiamo le immagini. Autoritratti e ritratti ingannevolmente diaristici, ma anche paesaggi: contrariamente a quanto accade con il resto della sua opera l’artista non mostra alcuna connessione emotiva con le vedute urbane, realizzate con l’uso di un obiettivo telescopico. All’interno di questa gamma di sentimenti che spaziano dall’intimità al distacco ci sono anche le nature morte, composizioni in cui gli oggetti sono investiti di una forte tensione psicologica. Ricontestualizzare foto scattate quasi trent’anni fa, quando per l’artista la fotografia era poco più che una passione amatoriale, significa inevitabilmente riflettere sul tempo.

Corso Como, Talia Chetrit, Angels. Courtesy of the artist and Kaufmann Repetto Milan-New York.

Come si legge nel testo della mostra: «Se consideriamo il tempo come il materiale per eccellenza della fotografia, questo gesto assume un doppio significato: da una parte sottolinea come, in quanto esseri umani, noi esistiamo nel tempo; dall’altra evidenzia come manifestiamo i continui mutamenti delle nostre sensibilità attraverso forme storicamente determinate, come la moda».

Immagine in copertina: Corso Como, Talia Chetrit, “Mom (Ball)”. Courtesy of the artist and Kaufmann Repetto Milan-New York.

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