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10:58 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
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Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

A Londra c’è una mostra che racconta 7 poetesse a partire dal modo in cui si vestivano

10 Marzo 2023

What Artists Wear è un bellissimo libro uscito nel 2021 (ne avevamo scritto qui) in cui il giornalista di moda Charlie Porter racconta cosa indossavano (e indossano) i più importanti artisti dei nostri tempi, dimostrando quanto lo stile, nell’arte, sia fondamentale e soprattutto quante cose possa raccontare su un artista e sulla sua visione del mondo. La mostra Poets in Vogue, in corso presso la National Poetry Library di Londra, ha qualcosa in comune con il libro di Porter: oltre a raccontare la vita e l’opera di sette poetesse (Sylvia Plath, Anne Sexton, Edith Sitwell, Stevie Smith, Gwendolyn Brooks, Theresa Hak Kyung Cha e Audre Lorde), analizza e racconta il loro rapporto con l’abbigliamento.

Non si tratta, come succede spesso quando vengono messi in mostra i capi d’abbigliamento dei personaggi famosi, di esporre una serie di sacre reliquie. In realtà, come sottolinea Dazed & Consufed, solo uno dei sette capi in mostra è autentico (e in effetti, da solo, vale almeno un pellegrinaggio): una gonna scozzese un tempo posseduta e indossata da Sylvia Plath. Gli altri capi, dal caftano asimmetrico indossato dopo la mastectomia che rappresenta Audre Lorde all’abito rosso fuoco basato su quello indossato da Anne Sexton durante le letture, sono riproduzioni e installazioni create appositamente per l’esposizione.

«Volevamo che ogni capo riflettesse la particolare estetica, sartoriale e poetica, di ogni singola poetessa», ha spiegato la co-curatrice Sarah Parker a Dazed. Altrettanto creativa è la selezione delle poetesse, da personalità mainstream come Plath e Sexton a firme più d’avanguardia come Theresa Hak Kyung Cha o Audre Lorde. Sophie Oliver, co-curatrice, ha osservato che nel caso di una poetessa lesbica nera come Lorde «gli abiti erano anche una “forma di azione”, strumenti per creare uno spazio per se stessa e per le donne come lei». Mentre, sempre secondo lei, esporre così sobriamente la gonna di Sylvia Plath è anche un modo per ricordare che la poetessa è stata una donna in carne ed ossa, anche se poi è stata trasformata in un’icona. La mostra dura fino al 10 settembre 2023.

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