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Stephen Hawking nella cultura pop

È stato un matematico, un fisico teorico, un cosmologo ma anche un’amatissima icona pop. Stephen Hawking, morto il 14 marzo 2018, è lo scienziato più conosciuto dalle masse: la sua storia singolare è stata protagonista di ritratti cinematografici e cameo in serie tv e cartoni animati. È a partire dai suoi studi sull’espansione cosmica che Chuck Lorre ha dato il nome ad una serie tv di nerd e cervelloni, The Big Bang Theory. Hawking è comparso nella serie nel 2012 (nell’episodio, correggeva un paper del protagonista sul bosone di Higgs) e ha prestato la propria voce nelle stagioni successive.

Ma lo scienziato ha avuto anche alter ego animati, racconta il Guardian: nel 1999 era protagonista di un episodio dei Simpson, dove accennava a un universo a forma di ciambella (un riferimento ad una sua teoria) ed è comparso più volte in Futurama. In tutte queste versioni di sé stesso, la sua disabilità è sempre stata trattata con una simpatia rispettosa, che Hawking stesso non prendeva troppo seriamente, come aveva detto in un’intervista al Guardian nel 2005.

I cinefili lo ricordano anche nel 1993, come ologramma in una puntata di Star Trek: The Next Generation, mentre gioca a poker con Einstein e Newton. Ad Hollywood, più attori si sono imbarcati nell’impresa di interpretare la sua persona: prima Benedict Cumberbatch in un film del 2004 prodotto dalla Bbc, poi l’impressionante Eddie Redmayne nel biopic del 2014 La teoria del tutto. Il film fece vincere a Redmayne l’Oscar come miglior attore, consacrando al grande pubblico il personaggio di Hawking e il suo contributo scientifico (con una sfumatura di romanticismo). Insomma, un’icona non solo per secchioni. Il suo carisma immobile ha ispirato la televisione, il cinema e persino la musica, come testimoniano le sue parole campionate nel pezzo dei Pink Floyd “Keep Talking”.