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05:49 lunedì 27 ottobre 2025
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.

Starbucks alla milanese

Il colosso americano (in arrivo in Italia) sceglie Princi, l'iconica panetteria e caffetteria di Milano, come partner globale per le sue nuove Roastery.

14 Luglio 2016

«Ho girato il mondo e sono stato esposto a moltissimo cibo di qualità: nulla per me è minimamente paragonabile alla sensazione di entrare nei negozi milanesi Princi. Erano anni che cercavo l’occasione di lavorare con Rocco Princi, e insieme abbiamo capito che il progetto delle Roastery era quello giusto».

A parlare con Studio è Howard Schultz, presidente e Ceo di Starbucks, il quale, fra le altre cose, aggiunge che Starbucks è inoltre lieta di annunciare «l’apertura di alcuni Princi store in giro per il mondo. Il primo sarà a Seattle, ma ne seguiranno altri. Sempre nel rispetto di ciò che Rocco ha saputo creare».

Sarà la prima volta che si panificherà nei negozi Starbucks, un’evoluzione che non avverrà nei negozi tradizioniali della catena – quelli col celebre logo verde e bianco – ma appunto nelle Starbucks Roastery, il concept con cui il brand di Seattle ha deciso di sbarcare nell’ambito premium e di qualità della caffetteria. Ne esistono già alcune – la prima è stata aperta a pochi metri dal primo Starbucks di sempre, a Seattle ovviamente; altre sono già presenti a Shanghai e a New York – e altre ne sono previste presto. Oltre alle Roastery, Howard annuncia che «dal 2017 debutteranno anche i Reserved Starbucks, un altro concept di negozio che va nella direzione della qualità. Ci siamo resi conto che i nostri clienti vogliono esperienze sempre più uniche e di alto livello; stiamo lavorando in questo senso, da tutti i punti di vista. Non posso anticipare molto, se non che Princi si occuperà della parte di food in maniera esclusiva. Con Rocco, come dicevo, ci studiamo da anni e ci accomunano la passione, la ricerca e la mentalità imprenditoriale. Non vedo l’ora di cominciare».

Una Starbucks sempre più italiana, anzi, sempre più milanese quindi. Come già annunciato svariati mesi fa, il primo Starbucks aprirà infatti prossimamente proprio a Milano. Ed è noto a tutti come l’ispirazione iniziale di Starbucks fossero proprio alcune caffetterie e bar italiani; la partnership con Princi, e le parole che Howard spende per il suo fondatore, non fanno che rafforzare questo legame. Conversando con Studio, Schultz racconta che il primo Starbucks milanese «sarà qualcosa di speciale. Non aspettatevi il tradizionale negozio Starbucks (nel mondo del resto ce ne sono circa 25 mila, in forte crescita; solo in Cina nell’ultimo anno ne sono stati aperti 500); approfitteremo della partnership con Princi per dare vita a qualcosa di nuovo».

La partnership con Princi non è passeggera ne provvisoria, e passa attraverso un investimento di Starbucks – che Schultz non quantifica ma che si direbbe sostanzioso – nella società che controlla il panificio milanese e che, come detto, prevede lo sviluppo del marchio Princi in giro per il mondo.

Appare come la classica situazione vincente per tutti: per Schultz è l’occasione di legare ulteriormente il proprio marchio alla qualità italiana (la sua ossessione sin dall’inizio dell’avventura Starbucks); un’opportunità unica lo è ovviamente anche per Rocco Princi, partito dalla Calabria negli anni Ottanta,oggi titolare di cinque negozi col suo nome a Milano, e pronto a sbarcare nel resto del mondo. Ma è anche un’ulteriore occasione per la città meneghina di espandere la propria fama globale, nonché l’ennesima dimostrazione che quando Milano riesce a legare qualità e capacità imprenditoriale, difficilmente il mondo le resiste.

Nella foto: la prima Roastery a Seattle
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