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09:34 domenica 22 giugno 2025
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Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
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David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

Per The French Dispatch, Wes Anderson ha fatto costruire una finta città francese in una vera città francese

14 Settembre 2021

In occasione dell’uscita al cinema (nonostante sembri abbastanza incredibile che non sia ancora arrivato in sala considerando che ne stiamo parlando da due anni) di The French Dispatch di Wes Anderson a ottobre, almeno in America (noi dovremo aspettare l’11 novembre), il New York Times ha raccontato una storia divertente, relativa alla costruzione del set del nuovo film di Anderson per il quale il regista ha fatto costruire una finta cittadina francese all’interno di una vera cittadina francese. La trama è infatti incentrata sulla redazione di una rivista americana ma pubblicata nella fittizia città francese di Ennui-sur-Blasé. E invece che creare più esterni di città all’interno di uno studio, gli scenografi hanno trovato una vera città francese, Angoulême, usandola come base per quella artificiale, che hanno ricreato inserendo in quella reale qua e là casette speculari, negozi colorati e tutto quello che piace a Wes Anderson.

Dal film

Nel considerare l’ambientazione per il suo film, Anderson voleva qualcosa che ricordasse Parigi, ha scritto il Nyt (che ha pubblicato numerose foto dal set), ma una versione di Parigi che non esiste più al di fuori del cinema, come quella catturata da registi come Jacques Tati e da cartoni come Ratatouille, nostalgica, romantica e decadente. Anderson stava cercando un posto «con angoli e fessure, corridoi, passaggi, scale, edifici storti e bastioni», ha detto uno dei produttori, Jeremy Dawson. Così che il team ha iniziato la ricerca di scouting prima su Google Map, navigando digitalmente per le strade delle città che avrebbero potuto rientrare nel progetto, e poi fisicamente, mettendosi in viaggio per visitarne alcune, tenendo a mente le richieste del regista. Anche la scelta di Angoulême è divertente: alcuni membri del team di scenografi, insieme a Anderson, affamati dopo un giorno di ricerca, si sarebbero imbattuti in una piazza con un piccolo caffè. Il regista ha suggerito di pranzare al bar. E lì, tutti seduti ai tavolini, se ne sarebbero innamorati.

Angoulême si trova nel sud-ovest della Francia, ed è nota per essere stata, durante la Guerra dei Cent’anni, teatro di battaglie tra francesi e inglesi. Durante le riprese e prima, la troupe ha escogitato vari modi per dare alla vecchia cittadina un tocco “Andersoniano”, inserendo in alcuni punti strategici elementi come un piccolo veicolo vintage parcheggiato qui, una tenda da sole a strisce installata lì, un finto mini edificio qua, una vecchia insegna mezza cadente di un caffè da un’altra parte, scritte rosa, fiori e così via. Sebbene la maggior parte delle scene in esterni del film coinvolgesse location esistenti, il team ha quindi di fatto costruito una finta città su una preesistente, i cui cittadini (quelli veri) hanno detto di non averla mai trovata tanto accogliente.

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