Hype ↓
19:58 mercoledì 30 aprile 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Korakrit Arunanondchai è un artista da conoscere

In mostra allo Spazio Maiocchi di Milano una selezione di opere dell'artista thailandese che nel suo lavoro fonde l'animismo con la tecnologia.

22 Febbraio 2019

A Spazio Maiocchi si sta comodi anche quando si è in tanti. Quando inzia il live set del produttore svizzero Bonaventure, in molti si spostano davanti al palco scultoreo progettato dall’artista thailandese Korakrit Arunanondchai. Qualcuno resta sdraiato sui cuscini, ascoltando la musica e fissando il fumo artificiale che riempie la sala, altri continuano a circolare nello spazio, fermandosi per qualche minuto davanti ai video e alle opere. Fuori, il cortile è già pieno di persone che parlano, fumano e bevono, sovrastate dal grande cartellone che, come da tradizione, è stato ripensato dal protagonista della mostra in corso.

Inaugurata ieri sera, la mostra di Korakrit Arunanondchai sarà visitabile fino al 31 marzo. Nato a Bangkok nel 1986, nipote dell’ambasciatore tailandese in America, Francia e Vietnam, Arunanondchai si è avvicinato all’arte una decina di anni fa, quando si è trasferito a New York e ha iniziato a fare video: durante gli anni dell’adolescenza, dice, non aveva mai visto una mostra di arte contemporanea. Con la sua pratica, che comprende anche scultura, pittura e performance, dà forma a un flusso di ricerca costante in cui ogni lavoro si nutre di quello precedente, costruendo un linguaggio personale in cui convivono animismo, tecnologia, storia e filosofia. Intervistato da Andrea Lissoni (curatore alla Tate Modern di Londra), Arunanondchai è anche il protagonista della cover story del numero 33 di Kaleidoskope, il magazine che racconta l’estetica contemporanea.

In mostra una preziosa selezione di opere che introducono alla pratica dell’artista, così ricca e articolata da dare l’idea di un organismo mutante e auto-generante, come dotato di vita propria. Nelle sale si trovano diversi video, tra cui il recente “History in a room fillled with people with funny names 4″ (2018), alcune immagini e due sculture, “Workshop for Peace” (2018). Sono proprio questi affascinanti e mostruosi assemblamenti il portale più veloce per accedere al mondo dell’artista: ipnotici e inquietanti – guardandoli è facile pensare alla flora e alla fauna impazzita di Annientamento – evocano la mutevolezza del mondo materiale e le preoccupazioni dell’artista nei confronti dell’iper-evoluzione.

Nei suoi video, Arunanondchai interseca il suo ecosistema personale con narrazioni storiche ed elementi della cultura pop, navigando liberamente nel tempo e nello spazio, inventando storie, tempi e spazi inesistenti eppure, in qualche modo, sempre familiari. Come scriveva Marco Arrigoni nella recensione della prima personale in Italia dell’artista – nel 2016, al Museion di Bolzano – i video di Arunanondchai contegono una serie di cliché legati all’immaginario orientale, «proposti ed organizzati nella prospettiva dell’occidentale che li guarda. Si attua così un gioco sofisticato e mimetizzato (forse anche autoironico e altamente critico) tra un vedere orientale e occidentale (due sguardi che, poi, si mischiano nelle opere), tra realtà e fantasia, spiritualità e scienza, memoria individuale e collettiva, globalizzazione e tradizione». Opere che si sviluppano secondo lo stile delirante dei sogni, selezionando simboli e personaggi già visti chissà dove. Se il presente si addormentasse e iniziasse a sognare, forse le opere di Arunanondchai sarebbero i suoi incubi e le sue visioni.

Korakrit Arunanondchai, A workshop for peace: nowhere to go: let the song hold us: in a room filled with people with funny names 4, installation view, CLEARING, Bruxelles, 2018

Spazio Maiocchi

Spazio Maiocchi si trova nel quartiere di Porta Venezia e occupa l’intero piano terra di un edificio ex industriale di oltre 1000 metri quadri. Ospita mostre, eventi e concerti con lo scopo di fondere e mettere in relazione il mondo dell’arte, della moda, del design e della musica. In poco più di un anno di programmazione ha saputo presentare alla città le ultime tendenze di una forma d’arte ibrida, fortemente legata alla street culture, che si sviluppa, in particolare, nelle intersezioni tra la moda e l’arte visiva, il reale e il virtuale, la dimensione urbana e quella internazionale. I due fondatori dello spazio sono Slam Jam e Carhartt Wip ai quali si sono uniti Kaleidoscope, magazine nato nel 2009 a Milano, e Plusdesign, galleria di design sperimentale. Dal 2017 lo Spazio Maiocchi è condiviso da tutti come base operativa e spazio espositivo.

Leggi anche ↓
I libri del mese

Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.

I Kneecap volevano essere famosi, sono diventati famigerati

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi

Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».

Murata Sayaka è la scrittrice di chi si sente a disagio sempre e dovunque

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.

Sinners, il mio vampiro suona il blues

Negli Stati Uniti il nuovo film di Ryan Coogler è diventato un caso: un'opera indipendente, un B movie che mescola sesso, musica, horror e vampiri, che sta incassando quanto un blockbuster.

Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia

Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.