È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
È uscito il trailer della serie anime su Blade Runner
Si chiama Blade Runner: Black Lotus, comprenderà diversi personaggi dell’universo narrativo di Blade Runner e sarà ambientata nel 2032, dopo gli eventi del film di Ridley Scott del 1982 (ambientato nel 2019) ma prima del film di Villeneuve Blade Runner 2049. Ma soprattutto: sarà un anime. Si tratta infatti della nuovissima serie in arrivo per la fine dell’anno in America (ancora non c’è una data italiana) con i suoi 13 episodi della durata di 30 minuti ciascuno, in streaming su Crunchyroll e su quello che viene definito “Adult Swim”, il blocco serale di Cartoon Network.
Dal trailer, presentato in anteprima durante l’evento streaming Comic-Con@home, l’edizione virtuale del San Diego Comic-Con, si può notare la stessa ambientazione del film, nelle luci e nelle atmosfere, con la metropoli di neon, degradata eppure avanguardista, ma poco altro. Infatti le uniche cose che si sanno sono che la produzione è stata affidata allo studio d’animazione Sola digital Arts, mentre la direzione è di Shinji Aramaki (Ultraman, Appleseed) e Kenji Kemiyama (Ultraman, Ghost in the Shell: Stand Alone Complex). Nel progetto è coinvolto anche Shinichiro Watanabe (Cowboy Bebop, Samurai Champloo) nel ruolo di produttore creativo. Stando a quanto riporta Dazed & Confused, la serie anime analizzerà più da vicino chi sta guidando il mondo all’indomani degli eventi mostrati più che altro nel cortometraggio animato Blade Runner: Black Out 2022, dopo la Tyrell Corporation del film originale e prima della Wallace Corporation del sequel. A differenza dei film, inoltre, la serie sarà girata dal punto di vista della preda: una replicante che si chiama Elle. Lo staff ha sottolineato che la serie rifletterà comunque il mondo e i temi del romanzo originale di Philip K. Dick, Do Androids Dream of Electric Sheep?, nonostante le tante differenze.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.