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23:44 domenica 3 agosto 2025
Il nuovo regolamento per la tutela dei minori online in Regno Unito ha bloccato i post sulla guerra in Ucraina e Gaza Sono stati tra i primi contenuti online a essere oscurati dalle nuove regolamentazioni inglesi, prima di pornografia e video violenti.
L’assessore ai grandi eventi del comune di Roma sta facendo di tutto per portare gli Oasis in città Anche se al momento la reunion dei fratelli Gallagher non prevede l'Italia, Roma si è già fatta avanti con insistenza. 
La campagna pubblicitaria di Sydney Sweeney per American Eagle è sempre più un caso politico Dopo le polemiche sullo slogan scelto per accompagnare le foto a difendere l’attrice è intervenuta anche la Casa Bianca.
È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.
Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il 70 per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton, in Massachusetts, i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.

Perché nessuno ha protestato per le Olimpiadi in Corea del Nord?

16 Marzo 2022

In questi giorni in Parlamento si discute (ovviamente) di quanto sta succedendo in Ucraina. I parlamentari sono impegnati in un dibattito tra i più difficili che possano capitare nella carriera di un rappresentante eletto del popolo: qual è la maniera giusta di agire, quali sono le decisioni migliori da prendere durante una guerra? Il conflitto tra Russia e Ucraina impone delle scelte: che atteggiamento si può e si deve avere nei confronti dell’invasore? Che aiuto si può e si deve dare a chi si difende? Quali sanzioni ha senso imporre alla Russia, e possono queste portare alla fine delle ostilità? Qual è il sostegno più utile da fornire all’Ucraina? Sono domande alle quali è difficile rispondere, è una discussione pesante da portare avanti. Per fortuna, nella vita parlamentare non mancano mai i momenti di comic relief, talvolta volontario, altre volte involontario.

Nel caso dell’atto di sindacato ispettivo presentato dai senatori Lannutti, Morra, Lezzi, Giannuzzi, Angrisani, Crucioli, Granato, Moronese, Abate, Mantero e Botto, siamo nella seconda categoria, quella del comic relief involontario (o magari no, chi lo sa, magari hanno fatto tutto per strappare una risata in questi tempi tristi e bui). Discutendo di quale fosse l’atteggiamento da tenere nei confronti della Russia e di quali dovrebbero essere i limiti alle sanzioni imposte al Paese, questo gruppo di senatori (tutti ex-MoVimento 5 Stelle) ha presentato un documento in cui si avanzavano forti dubbi sull’utilità delle misure fin qui adottate dal governo italiano e dalla comunità internazionale. In questo documento i senatori si lamentano del fatto che sia stata «calpestata» la norma non scritta secondo la quale sport e politica devono rimanere sempre e comunque separati, sostenendo l’ingiustizia di aver escluso atleti e squadre russe da praticamente tutte le competizioni sportive internazionali. Si parla, dunque, di sport e della scelta delle varie federazioni di escludere la Russia da qualsiasi evento, fino alla fine della guerra in Ucraina (almeno). Una scelta che non è piaciuta per niente a questi senatori, che non mancano di sottolinearne anche l’ipocrisia: stando a quanto affermano loro stessi in un atto parlamentare ufficiale (è bene ricordarlo, certe cose restano), non ha nessun senso escludere gli sportivi russi dalle competizioni internazionali quando nel 2018 «l’intero consesso sportivo mondiale partecipò alle Olimpiadi di Pyongyang, proprio nel periodo in cui la Corea del Nord era stata accusata da tutti gli organismi internazionali di violare i diritti umani e di voler scatenare una guerra nucleare grazie agli esperimenti nucleari che stava conducendo». Ovviamente il documento è finito sui social ed è girato moltissimo nel corso della giornata. La maggior parte di coloro che hanno letto il bizzarro documento si sono limitati a sostenere il minimo indispensabili e a non aggiungere di più per non infierire: le Olimpiadi invernali del 2018, quelle delle quali parlano i senatori, non si sono tenute a Pyongyang, in Corea del Nord, ma a Pyeongchang, in Corea del Sud.

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