Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Dal 2021 Seinfeld arriverà su Netflix

Seinfeld, una delle sitcom più apprezzate degli anni ’90, arriverà sulla piattaforma nel 2021, una volta scaduto l’accordo con Amazon che ora la distribuisce a livello internazionale. Un’aggiunta al catalogo che segnerà per molti un’intera stagione di rewatch; per altri, la scoperta di una vera pietra miliare nella storia della televisione d’oltreoceano (come accaduto per That 70’s Show). L’acquisto della serie, originariamente in onda su Nbc dal 1989 al 1998, si inserisce in una annosa «guerra dello streaming», come riportano Vox e il New York Times, che ha visto battersi WarnerMedia con il suo Hbo Max e Comcast di Nbc per ottenerne i diritti. Si tratterebbe pertanto di una mossa significativa per il colosso californiano, che in tempi recenti ha perso due delle più grandi licenze presenti sulla piattaforma: Friends e The Office.
E così, dopo trattati scientifici (ne ha parlato il Guardian) e tormentoni entrati nell’uso comune americano («no hugging, no learning»), a più di 30 anni dalla prima messa in onda la sitcom antesignana della rivoluzione per cui i protagonisti possono anche essere tutti deprecabili (meno Ted Mosby e più Larry David, che è infatti co-autore della serie insieme al comico Jerry Seinfeld) tornerà anche in Italia, per farci capire tutto quello che ci siamo persi.
Era il 5 luglio 1989 e il protagonista, uno stand-up comedian dalle fortune alterne, solcava il palcoscenico. Dopo un paio di stagioni iniziali faticose, le avventure di Jerry e dei suoi amici persi nella vita notturna e diurna di Manhattan, diventarono un vero fenomeno mediatico. Tanto da vincere dieci Emmy e tre Golden Globes. Perché come accaduto per Curb your enthusiasm, ogni più misero avvenimento narrativo, come ordinare cinese o l’incontro con un cuoco scorbutico, diveniva pretesto per una battuta fulminante e un nuovo sviluppo della trama. «Uno show sul nulla», come dichiarava l’autore Seinfeld durante un dialogo metanarrativo con il suo personaggio omonimo. «Una serie dove la gente discute e basta».

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.