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I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Quello che vedrete per sempre dietro il logo dei Mondiali di calcio

06 Maggio 2014

Vedo-non vedo. O meglio, dopo che vedo qualcosa non posso fare a meno di vederla nuovamente. La scienza cognitiva si interroga da decenni su come il cervello umano possa o meno individuare all’interno di una stessa immagine una o più figure e su come, dopo averle identificate, non possa evitare di rivederle. Alexis Madrigal di The Atlantic ha ripreso un tweet che si inserisce in questo dibattito per parlare del logo dei prossimi Mondiali di calcio in Brasile.

A prima vista, nel logo campeggia solo una coppa dai colori giallo e verde. A suggerire un’altra interpretazione è stata, su Twitter, la copywriter Holly Brockwell: «CANNOT UNSEE: the Brazil 2014 logo has been criticised for ‘looking like a facepalm’» (tr. «Non si può non vedere: il logo dei Mondiali 2014 è stato criticato per la somiglianza con il gesto di una persona che si mette la mano sul volto»).

Il tweet di Holly Brockwell è stato ritwittato 2.400 mila volte.  Ciò che sostiene lo psicologo Tom Toppino, intervistato da Madrigal, è che «se uno stimolo visuale viene interpretato in un certo modo, non potrà essere interpretato diversamente ogni volta che lo si incontrerà». In altre parole, le oltre duemila persone che hanno letto e condiviso il tweet da adesso in poi non potranno fare a meno di vedere un “facepalm” nel logo dei prossimi Mondiali.

Negli ultimi anni la scienza è arrivata a una conclusione importante, che spiegherebbe il funzionamento di questo processo: le informazioni visive che assorbiamo arrivano alla coscienza già modificate dal nostro cervello. Quello che vediamo non è solo ciò che si trova di fronte a noi, ma anche ciò che il nostro cervello ci dice di vedere. E se ce lo dice una volta, non ce lo scorderemo mai più.

(via)

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