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17:22 martedì 25 novembre 2025
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vince il premio.
Un anziano di New York ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva di venire a fumare una sigaretta al parco con lui e si sono presentati in 1500 Lo smoke party improvvisato è stato lanciato dall’attore Bob Terry, che aveva anche promesso di offrire una sigaretta a chiunque si fosse presentato.
Sul canale YouTube di Friends sono stati pubblicati otto episodi mai visti prima dello spin off dedicato a Joey A vent’anni dalla cancellazione, la sitcom è stata pubblicata tutta quanta su YouTube, compresi gli episodi mai andati in onda.

L’unico uomo ad aver fatto ricorso in appello nel processo Pelicot in secondo grado ha preso una pena più severa di quella presa in primo grado

Husamettin Dogan era stato condannato a 9 anni nel primo processo. Alla fine di quello d'appello, la sua condanna è salita a 10 anni.

10 Ottobre 2025

L’unico uomo che ha fatto appello contro la sentenza di condanna a 9 anni di carcere comminatagli in primo grado per aver violentato Gisèle Pelicot ha ricevuto una pena ancora più severa al termine del processo d’appello. Husamettin Dogan sperava evidentemente in una riduzione della pena, ma si è subito capito che le cose per lui si sarebbero messe male. Il pubblico ministero, al temine del processo d’appello, ha chiesto per lui una condanna a 12 anni di carcere, adducendo la motivazione che «non si può, nel 2025, pensare che, poiché lei non ha detto nulla, fosse d’accordo. Perché questo tipo di ragionamento appartiene a un’altra epoca». La ragione per la quale Dogan ha fatto ricorso, infatti, era proprio questa: dimostrare che lui non aveva idea che Pelicot fosse drogata mentre subiva le violenze. Secondo la difesa di Dogan, questo sarebbe bastato a provare che l’uomo credeva che Pelicot fosse consenziente.

Leggi anche: L’ex marito di Gisèle Pelicot ha contraddetto uno dei condannati che sosteneva di non sapere che la donna fosse stata sedata durante le violenze

Dogan ha negato di aver avuto l’intenzione di violentare Gisèle e ha sostenuto di essere stato ingannato da Dominique Pelicot, l’ex marito di Gisèle, già condannato a 20 anni di carcere. Dominique non ha presentato ricorso dopo il processo di primo grado e ha anche fornito la sua testimonianza nel processo d’appello a Dogan, confutando la sua versione dei fatti e ribandendo che lui, come tutti gli altri uomini che hanno violentato Gisèle, era perfettamente consapevole che la donna era drogata mentre subiva le violenze. Il caso Pelicot, dunque, è vicino alla fine. Manca un ultimo processo, in sede civile, che inizierà a novembre presso il tribunale di Avignone. Servirà a stabilire il risarcimento dei danni dovuti a Gisèle e alla sua famiglia, che dovrà essere pagato congiuntamente dagli uomini condannati.

Leggi anche: Essere figlia di una vittima e di un carnefice: la versione di Caroline Darian

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Husamettin Dogan, uno dei 51 condannati nel primo processo, aveva fatto appello eccependo di non sapere che la donna fosse stata drogata dal marito.

Tutti gli imputati nel caso Pelicot sono stati condannati

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In Italia per presentare il suo libro, E ho smesso di chiamarti papà, ci ha raccontato quello che è successo dal 2 novembre 2020, giorno in cui sua madre, Gisele Pelicot, le ha confessato gli orrori che aveva subìto per mano del marito.

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E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.