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La polizia di New York ha fatto un podcast

Vulture ha raccontato la storia dell’ennesimo podcast di true crime, un genere che sembra funzionare benissimo (basti pensare all’accoglienza entusiasta ricevuta anche in Italia da Veleno). La storia inizia con il resoconto passo per passo della procedura investigativa La storia inizia nei primi anni ’90, con il macabro ritrovamento del cadavere di un bambino in un frigorifero. è una voce ruvida e autentica.
La differenza cruciale tra questo e altri podcast di true crime è che qui siamo di fronte a una produzione del Dipartimento di Polizia di New York. Break in the Case, però, non è esattamente un caso isolato: in un recente articolo del New York Times, Peter Libbey ha parlato di altri esempi di “copcast”: esperimenti in cui il confine tra sensibilizzazione e intrattenimento è molto sfumato.
Break In The Case prende in prestito gran parte delle caratteristiche del genere true crime, dal mood alla struttura. È condotto da un ufficiale di polizia, che inizia e conclude gli episodi, ma a raccontare la maggior parte di ogni episodio è Edward Conlon, un ex detective del Dipartimento di Polizia di New York già autore dell’acclamato best seller Blue Blood, il memoir in cui raccontava la sua esperienza a contatto con il crimine «in tutto il suo orrore e la sua gloria».

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