Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
Polemiche – Fascetta nera
Dopo che l’edizione 2024 di Più Libri Più Liberi (la fiera romana della piccola e media editoria) era stata funestata dalla polemica sulla presenza di Leonardo Caffo (il filosofo a processo e poi condannato per maltrattatamenti e lesioni gravi), quella del 2025 verrà ricordata per la polemica sulla presenza dell’editore Passaggio al Bosco, con un catalogo di chiara ispirazione fascista (polemica che ricorda quella che nel 2024 investì l’editore Altaforte al Salone del libro di Torino). Una presenza che ha portato a defezioni (Zerocalcare) e appelli firmati da numerosi scrittori italiani e al comunicato in cui l’Associazione italiana editori ha spiegato, per la verità poco incisivamente, le ragioni dell’inclusione. La polemica del 2026 ancora non la conosciamo, ma abbiamo capito ormai che è molto probabile che ce ne sarà una.
Cronaca – Gone Girl
Stavolta, per una volta, potremmo anche limitarci a scrivere che tutto è bene quel che finisce bene: Tatiana Tramacere, la 27enne scomparsa il 24 novembre a Nardò, sta bene ed è tornata a casa. Prima di tornare, però, un veloce passaggio presso la locale caserma dei Carabinieri per spiegare che sarebbe stato tutto un equivoco: non le era successo niente di male, semplicemente aveva bisogno di staccare un po’ e la mansarda dell’amico Dragos Gheormescu sembrava un buen retiro come un altro. Questa, almeno, la versione fornita da Gheormescu e che, stando a quanto sappiamo al momento, sarebbe stata confermata anche da Tramacere. Certo, se la ragazza era stressata prima, ci immaginiamo adesso.
Pop – Conti in paradiso
Forse Carlo Conti sta realizzando uno spericolato esperimento sociologico, vuole dimostrare che Sanremo ormai è più grande di tutto, di Amadeus, di lui, dello spettacolo, della musica stessa. Vuole provare che potrebbe starsene zitto e fermo a fissare dritto in camera per cinque ore consecutive e il pubblico comunque starebbe lì a guardare. Se l’anno scorso tutti notarono una certa povertà delle idee, quest’anno c’è il rischio che non ci siano le idee e manco le canzoni: i 26 big di questa edizione potrebbero essere più big di così, mettiamola così. Ma quando anche stavolta il Festival farà esplodere il contatore dell’Auditel, forse allora Conti sarà soddisfatto e avrà provato quello che in fondo tutti già sappiamo: il punto di Sanremo non è lui né Amadeus né chiunque altro, non è manco lo spettacolo né la musica né l’intrattenimento. Il punto di Sanremo è Sanremo.
Industria – Piattaforma nel centro della terra
Nell’industria dell’intrattenimento sta succedendo quello che succede in moltissime distopie fantascientifiche: dopo aver comprato tutto quello che c’è da comprare, le multinazionali iniziano a comprarsi tra di loro, dalla concorrenza si passa all’oligopolio, nel peggiore dei casi emerge un monopolio che assoggetta prima il mercato di riferimento e poi il mondo intero. Ora, non sappiamo se Netflix abbia piani di conquista planetaria, ma, se così fosse, le premesse sono buone: spendendo 83 miliardi di dollari per acquisire Warner Bros. (state tranquilli, Hbo Max arriva comunque in Italia e dovremo comunque fare un abbonamento nuovo) diventa finalmente gigantesca abbastanza da poter combattere alla pari con l’altro gigante dell’intrattenimento mondiale, Disney. Ora, se la fantascienza ci insegna qualcosa, resta solo da chiedersi: in futuro sarà Netflix a comprare Disney o Disney a comprare Netflix?
Internet – La donna che visse tre volte
Beata lei, che resterà per sempre ignara delle sue vite successive. Ovviamente stiamo parlando della donna di Mantova (Borgo Virgilio, per la precisione), che una volta defunta è stata sostituita da suo figlio, che si travestiva da lei per andare a ritirare la sua pensione. Poi, mentre tutti pensavamo ad Anthony Perkins in Psycho, la storia ha preso un’improvvisa virata verso il Twitter Calcio Italia, quando l’emittente argentina Telefe Noticias, in un servizio del telegiornale, ha mostrato per ben due volte un meme che ritrae l’attuale allenatore della Roma, Gian Piero Gasperini, che effettivamente mostra qualche somiglianza con l’autore della truffa, già ribattezzato dal New York Post «il Mrs. Doubtifire italiano».
