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15:39 domenica 26 ottobre 2025
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.

Cosa sta succedendo a Pitchfork

18 Gennaio 2024

Ieri Condé Nast ha annunciato che Pitchfork diventerà parte di GQ e che una parte del suo personale verrà licenziato. La notizia l’ha data Anna Wintour, chief content officer del gruppo editoriale, con una comunicazione indirizzata a tutti i dipendenti dell’azienda. «La decisione è stata presa dopo un’approfondita valutazione delle prestazioni di Pitchfork, e pensiamo che sia la scelta migliore per il brand e per continuare a fornire un’adeguata copertura della scena musicale. Tra le persone licenziate c’è anche l’attuale (ormai ex, in realtà) caporedattore di Pitchfork Puja Patel, che ricopriva il ruolo dal 2018 e lo aveva ereditato dal fondatore della rivista Ryan Schreiber. Sopan Deb del New York Times ha contattato Condé Nast per chiedere il numero esatto dei licenziati, ma per il momento l’azienda si è limitata a un no comment.

Nella comunicazione di Wintour si legge anche che «sia Pitchfork che GQ hanno il loro modo di raccontare la musica, non vediamo l’ora di vedere quali nuove possibilità si presenteranno mettendo assieme questi approcci. A causa di questa riorganizzazione, alcuni dei nostri colleghi di Pitchfork oggi lasceranno l’azienda». Diverse di queste persone lavoravano a Pitchfork da anni, alcuni dal 2015, anno in cui la testata fu acquisita dal gruppo Condé Nast. L’allora chief digital officer Fred Santarpia all’epoca commentò l’operazione dicendo che Pitchfork avrebbe portato con sé un pubblico di «maschi Millennial appassionatissimi di musica». Le cose non sono andate esattamente così e negli anni Pitchfork ha sofferto a mantenere la sua rilevanza in un settore trasformato dalle piattaforme streaming, dai social media, dai podcast. Una riduzione della raccolta pubblicitaria ha costretto il gruppo editoriale alla riorganizzazione interna e ai licenziamenti: nello scorso novembre, infatti, Condé Nast aveva annunciato che nei mesi seguenti avrebbe lasciato andare il 5 per cento dei suoi dipendenti, 270 persone.

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