La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.
Con la nomination all’Oscar Paul Mescal ha fatto diventare famosa pure sua sorella
Già dai tempi in cui venivano aperti interi profili Instagram in onore della catenina che portava al collo in Normal People, Paul Mescal si è dimostrato un attore in grado di generare un vero e proprio culto. Dopo il suo commovente ruolo in Aftersun e la nomination all’Oscar, la situazione è ulteriormente peggiorata: sui social si moltiplicano account in suo onore che idolatrano ogni suo gesto, dall’intervista diventata virale in cui parla orgogliosamente in lingua irlandese, ai momenti di tenerezza fuori dal set con la giovane co-protagonista di Aftersun Frankie Corio, alla cover cantata e suonata al pianoforte di “Dancing in the moonlight” di Thin Lizzy (“dio aiutami”, “non pensavo di poterlo amare più di così”, faccine che si sciolgono e cuori). I post citati sono tutti pubblicati su @paulmescalpics, fan account che sopperisce alla mancanza di social che contraddistingue l’attore.
È anche per questo, per la mancanza di un account Instagram ufficiale da seguire e venerare, che una massa di fan adoranti si è riversata sul profilo, invece molto attivo, della sorellina di Mescal, la cantautrice di 19 anni Nell Mescal. Da quando i suoi contenuti per festeggiare la nomination agli Oscar del fratello sono diventati virali (ad esempio la foto di lui sorridente che salta con la didascalia “epic”), ha accumulato più di 56 mila follower. Il New York Times l’ha intervistata e ha intitolato l’articolo “Do Not Follow Nell Mescal“. Nell’intervista parla del tweet che l’ha resa famosa (quello con la reazione di tutta la famiglia all’annuncio della nomination all’Oscar di Paul), del video in cui canta insieme al fratello e anche (pochissimo, in realtà) della sua musica.
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La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.