Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Chi è Orville Peck e perché si sta parlando di lui
Orville Peck confonde tutti, fra cappelli, gilet e camperos da cowboy mixati con una maschera di latex dalle frange lunghe. Un po’ outlow country, come la matrice della sua musica, e un po’ essenza queer, come ciò che vuole raccontare. Tra la nuova copertina di British GQ Style su cui è apparso e la recensione del New Yorker che ha definito il suo album di debutto, Pony, «da sballo», l’enigmatico cantante di Toronto si è presentato come una rivelazione. Non è l’unico cowboy della scena musicale odierna (con la sua “Old Town Road” tra beat trap e accordi di banjo Lil Nas X per qualche tempo si è meritato l’esclusiva), eppure è riuscito a prendersi il proprio spazio.
«Venerato dagli hipster a West Hollywood», scrive il Los Angeles Times, di lui si sa ancora molto poco. Stando a quanto riporta il New York Times, «Peck ha 31 anni ed è gay, ma tutta la sua storia è piuttosto ambigua». Da sotto la maschera ha raccontato di aver fatto il modello da bambino, e l’attore teatrale a Londra. Avrebbe creato il personaggio mascherato Orville Peck due anni fa, quando la sua voce profonda da baritono è stata notata da alcuni produttori musicali.
Con un fare da Lone Ranger e da Mefisto di Tex Willer, il successo di Orville Peck sta continuando a crescere (ora è in tournée per promuovere il suo primo album) così come il desiderio da parte dei fan di scoprire chi si cela dietro la maschera. Alcuni lo avrebbero recentemente identificato come Daniel Pitout, artista performativo ed ex batterista della band punk canadese Nü Sensae. «Capisco questa tentazione, ma provare a “smascherarmi” sarebbe inutile», ha fatto sapere il cantante tramite il proprio agente. «Tutto ciò che chiedo è che le persone rispettino il mio lavoro e la scelta personale di essere un certo tipo di artista».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.