Hype ↓
22:18 mercoledì 17 dicembre 2025
In un editoriale su Politico, Pedro Sánchez ha definito la crisi abitativa «la più grande emergenza di questa epoca» E ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a iniziare a trattare il diritto alla casa come quello alla sanità e all'istruzione.
La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.
Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.
I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che pensano di lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.

Cosa c’è dopo Rupi Kaur nella poesia di Instagram?

Dopo le poesie ispirazionali di Kaur, una nuova generazione di poeti di Instagram ironizza sulle cose brutte e imbarazzanti.

05 Aprile 2021

Si può chiamare poesia un breve testo, con molti a capo, che parla di patatine fritte, salsa Cholula e cuori spezzati? Una che associa Adam Driver, gli Uber e la disintossicazione? La verità è che non ci interessa più. Non siamo più nel 2016, l’anno in cui la raccolta milk and honey della prima poetessa laureata di Instagram Rupi Kaur superava l’Odissea per il numero di copie vendute, lo stesso anno in cui Bob Dylan riceveva il Nobel alla letteratura. Sono finiti i tempi delle grandi apologie di poesia che decretavano dove iniziava e dove finiva (ne parlavamo qua nel 2018). Abbiamo accettato che tutto può essere poesia. Anche le patatine fritte e la salsa piccante. Abbiamo assistito alla democratizzazione del genere, che anche la nostra compagna delle superiori che a suo tempo aveva letto giusto quella poesia di Montale ora intrattiene i suoi followers con i suoi brevi componimenti mattutini. Sono finiti i tempi anche per Kaur, le cui poesie d’ispirazione non si vedono quasi più girare su Instagram, uscendo in sordina dal discorso. Ora la Instapoetry sta andando avanti, adattando il suo codice alle nuove esigenze e sensibilità social: rappresentare il brutto in maniera autoironica.

La poesia di Instagram è un riflesso di quello che succede e che va sulla piattaforma. L’ascesa di Rupi Kaur e degli altri Instapoets era legata alla retorica motivazionale che muoveva Instagram negli scorsi anni – le modelle bellissime che rivendicavano la body positivity, stili di vita idealizzati, le verdure, le piante sulla vasca da bagno. Un articolo di qualche anno fa su The Atlantic spiegava che, di riflesso, i poeti del social tendono a scrivere di come migliorare la propria vita, credere in sé stessi e seguire i propri sogni. Una poesia di Rupi Kaur recitava «removing all the hair / off your body is okay / if that’s what you want to do», un’altra poetessa, Cleo Wade, diceva «You want love? Be love. You want light? Be light». Forse ci parlava una volta, ma ora questo modo di fare poesia non aggiunge più niente. Usiamo Instagram per fare altro: neanche le modelle postano più ritratti in posa; le foto del cibo a tavola, oltre a essere calate significativamente di qualità perché nei ristoranti non ci entriamo più, non ci interessano. Vige l’estetica della spontaneità dei photo dump, del brutto che fa ridere perché è sincero e personale e che, allo stesso tempo, viene bilanciato dalla serietà dimostrata sul social dall’impegno politico e sociale. È da qui che deve nascere la nuova poesia di Instagram.

http://https://www.instagram.com/p/CDcT_JPDazm/

Secondo Bustle stiamo assistendo a una nuova ondata di Instapoetry, una che parla ai lettori da una posizione paritaria di condivisione di risate, imbarazzo perenne, bruttezza ingenua. Le poesie si fanno visivamente più lunghe, sintomo di una strutturazione e legittimazione del genere. I nuovi poeti non si ergono più al di sopra ispirando con dei mantra chi li legge, perché anche loro i loro mantra li hanno scordati, per dirla à la Woody Allen. Decantano il sesso, le paranoie, il programma su MTV che hanno visto la sera prima, il ragazzo che ha attraversato la strada coi capelli flosci – mostrando tutto per com’è, brutto e goffo. Non vogliono ispirare nulla, solo far pensare e ridere. «Excited by my own image and comforted by / the red sauce on the wall» scrive la comica, reinventata poetessa, Meg Stalter che spesso nei suoi video si riprende mentre fa parodie di poesie. Quasi tutti i rappresentanti di questo nuovo movimento poetico nascono come comici da stand-up, facendo fondamentalmente comunicare le due arti a livelli profondi. E capita che siano tutte giovani donne di New York. Arti Gollapudi, laureata alla NYU, ha iniziato a ironizzare su Rupi Kaur nelle sue performance live, inventandosi delle poesie divertenti dove ripeteva la parola “fucking” parecchie volte, deridendo la sua indole pacatissima. Ha iniziato poi a prendere sul serio le sue poesie, a pubblicarle su Instagram e a inviarle alle case editrici. Ora sono raccolte nel volume Boys I’ve Kissed & Hated, stampato nelle stesse dimensioni di un iPhone, in cui scrive di «romanticismo fallito, dolore, e funzioni corporee incontrollabili».

Catherine Cohen è la poetessa dietro al componimento sulle patatine fritte e la salsa messicana, e anche quello su Adam Driver. Ha 29 anni, è laureata in letteratura inglese, vive a New York ed è una comica che fa cabaret. La sua prima raccolta di poesie God I Feel Modern Tonight è stata pubblicata lo scorso febbraio dalla casa editrice Knopf (che in America pubblica Margaret Atwood, Toni Morrison e Anne Carson). Sono «poesie di una ragazza di città» che ha scritto negli anni sulle note del telefono e ha condiviso su Instagram in vero stile photo dump (ad esempio alternando gli screen delle poesie con foto delle sue vacanze). Sono spesso strutturate secondo la tipica formula del Romanticismo (il suo movimento poetico preferito) “poesia che ho scritto dopo che…”, descrivono momenti apparentemente scollegati di imbarazzo, e si concludono con un paio di versi che legano quanto detto in una battuta finale sagace. La punch line della poesia sulla fila di patatine le compara alle rotture sentimentali, che, nonostante sappiamo a macchinetta come funzionino, «heartbreak / when it comes, and it will come / is always new”. Un’altra finisce con «I wish I were smart not on my phone». In un’intervista per Interview Magazine Cohen definisce le sue poesie estremamente serie, spiegando che fare ridere è solo il veicolo per accedere ad un livello di profondità che diverte perché sfocia nell’eccesso di dettagli.

http://https://www.instagram.com/p/CIT7P0bl7jp/

Un’altra poetessa si chiama Aly Dixon, che, intervistata, sostiene che al momento le poesie di Walt Whitman non le sono accessibili emotivamente, che ora vuole reinventare la poesia su Instagram, immaginandosi da zero come dovrebbe essere – ammiccando, forse, alla generazione di Kaur. «Le ragazze possono scrivere poesie rivoltanti», dice, «non scrivono solo di amori perduti», concordando con quanto scritto da Catherine Cohen nella sua poesia «if it’s embarrassing it’s probably good», diventato il mantra di questa nuova generazione di poeti di Instagram che trasforma le proprie situazioni personali di ansia e imbarazzo in, letteralmente, poesia.

Articoli Suggeriti
Leggi anche ↓
I migliori film e serie tv del 2025

Una selezione delle cose che ci sono piaciute di più quest'anno, in televisione e al cinema.

Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina

È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.

Mick Herron resta un convinto pessimista, nonostante il successo di Slow Horses

Da pendolare e scrittore part time ad autore di una saga diventata una delle serie tv più amate di questi anni: una conversazione con Mick Herron su spie, terrorismo, depressione, meteo inglese e Gary Oldman.

Rob Reiner voleva che tutti vivessero felici e contenti

Era amato dal pubblico, era amato dai critici, era amato dagli attori, era amato dagli sceneggiatori: Reiner è stato uno dei maestri americani, una delle più influenti e carismatiche personalità mai viste a Hollywood.

Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani

Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.

di Studio
I migliori libri del 2025

Dieci libri selezionati dalla redazione di Rivista Studio tra tutti quelli usciti quest'anno.