Avi Schiffman voleva far conoscere il suo prodotto ai newyorchesi. Che gli hanno fatto sapere di non essere interessati all'amicizia con l'AI.
In Catalogna l’associazione nudista ha lanciato una campagna di protesta contro i turisti “vestiti”
Cosa fare se ci si trova su una spiaggia nudista? La risposta, in teoria, sarebbe semplice: togliersi vestiti e costumi da bagno e restare nudi. Ma non sempre va così.
In Spagna, la Federazione Nudista-Naturista della Catalogna ha lanciato una campagna contro quella che viene definita “l’invasione tessile” e cioè la presenza sempre più nutrita, anche a causa dei social network e dei blog di viaggi, con i loro consigli, di turisti “vestiti” sulle spiagge, spesso nascoste o difficilmente raggiungibili, frequentate per tradizione da nudisti.
C’è da dire che in Spagna, a differenza di altri Paesi come l’Italia, non esiste una netta separazione tra spiagge nudiste-naturiste e spiagge normali, perché in realtà il nudismo non è proibito e teoricamente si può scegliere di stare nudi su qualunque spiaggia, ma nel tempo alcune spiagge, le meno turistiche e più nascoste, appunto, sono state scelte dalla comunità naturista come luoghi preferenziali.
La Federazione denuncia che molti naturisti stanno rinunciando a frequentare le loro tradizionali spiagge perché troppo affollate e se prima chi arrivava in una spiaggia nudista sapeva che per restare doveva togliersi il costume, oggi molti non si fanno più problemi a restare vestiti.
Come riportato dal Guardian, la campagna è iniziata con una lettera al governo catalano ed è proseguita con un video che vorrebbe sensibilizzare a un maggiore rispetto e consapevolezza sul tema.
Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.