Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Gaga e Adam mangiano il panzerotto, Mario Draghi scopre l'italiano, The Weeknd sfancula i Grammy, i reali inglesi dicono di non essere razzisti e le altre notizie della settimana.

di Studio

Adam Driver e Lady Gaga sul set di The House of Gucci a Milano

Cinema – Panzerotto galeotto
Dopo Roma e Gressoney, da pochi giorni le riprese di House of Gucci di Ridley Scott si sono spostate nel centro di Milano, e dal capoluogo sono piovute in rete nuove foto dei due protagonisti, Adam Driver e Lady Gaga. Entrambi stilosissimi, lui in versione Maurizio Gucci in completo e lei nel ruolo della Reggiani in abito in crêpe de Chine a pois. Ad attirare l’attenzione è stata un’immagine che immortala Gaga mentre imbocca il collega con un panzerotto. Alcuni su Twitter hanno scritto «beato lui», riferendosi al fritto.

Polemiche – Draghi, l’italiano
A Fiumicino piccola battuta autarchica del presidente del Consiglio mentre si trovava costretto a pronunciare «smar tworking» e «babysitting» all’inaugurazione del nuovo centro vaccinale dell’aeroporto. «Ma perché tutte queste parole inglesi?», ha detto nonostante una pronuncia che da un politico italiano non si era mai sentita. Possiamo classificarlo come il primo sottile tentativo di parlare alla famosa pancia degli italiani?

Musica – The Weeknd e il boicottaggio definitivo
La mancata nomination non l’aveva presa benissimo (“I Grammy sono corrotti. Dovete a me, ai miei fan e alla musica una spiegazione”, aveva twittato a novembre), ma ora The Weekend ha annunciato che per lui, beh, i Grammy non esistono più. Ovvero, non sottoporrà più la sua musica per essere giudicata dalla vituperata commissione segreta. Un uomo di parola.

Personaggi – Governali tutti, Matthew
Sulle orme di Arnold Schwarzenegger, il Texas avrà Matthew McConaughey come nuovo governatore? È il desiderio che l’attore ha espresso nel corso di un’intervista in cui ha parlato del suo libro, Greenlights, e della volontà di fare del bene al suo stato natale. «Credo di avere delle cose da insegnare. Mi chiedo, in quale categoria mi devo inquadrare nel prossimo capitolo della mia vita?». Magari in quella politica come ha detto più volte. In ogni caso per saperlo dovremo aspettare le prossime elezioni, a novembre 2022.

Personaggi – Vita e morte della musicassetta
Proprio mentre le cassette sembrano aver ritrovato una nicchia di mercato – + 103 per cento nella prima metà del 2020 (dati Nielsen) – ci ha lasciato a 94 anni l’inventore di questo supporto, Lou Ottens, l’ingegnere olandese che «democratizzò la musica». Sui social nostalgie in grande spolvero, ma più che per Ottens, per tutte le cassette registrate alle fidanzate e ai fidanzati del liceo.

Gossip – La famiglia reale inglese dice che non è razzista
Ora, la si può pensare come si vuole sull’affaire Harry e Meghan che litigano a distanza con la regina, fare il tifo per la ex Duchessa da Oprah o ritenerla una falsa che è lì per le telecamere, ma che abbia costretto i Windsor a ribadire pubblicamente di essere “very much not racist” è quantomeno divertente. Se non fosse che.

Moda – È finita un’altra fashion week
Dopo Milano, è toccato a Parigi raccogliere il testimone delle sfilate, ma sarà che al terzo giro di fashion week digitali siamo tutti un po’ provati, sarà che sulle passerelle non si è visto niente di eclatante e le star che di solito popolano il front row son rimaste tutte a casa, ma se n’è sentito parlare molto di meno. Per fortuna c’era Rick Owens (in streaming) dal Lido di Venezia.

Polemiche – Dieci piccoli traduttori
Dopo il casino in Olanda anche il traduttore in spagnolo di Amanda Gorman è stato silurato in quella che si sta configurando come la più estesa campagna di virtue signalling nella storia dell’editoria. Victor Obiols, già traduttore di Shakespeare e Oscar Wilde, ha dichiarato che l’editore «non ha messo in dubbio le mie capacità, ma nonostante io fossi stato incaricato da subito mi ha risposto che cercavano un profilo diverso, cioè una donna, giovane, attivista e preferibilmente nera». Scommesse su chi sarà il prossimo a saltare.

Arte – L’arte ai tempi della blockchain
“Everydays – The First 5.000 Days” è un collage di 5.000 immagini realizzato da Beeple, terzo artista vivente più valutato del mondo. Un’opera digitale di crypto art che consiste in un file JPG battuto all’asta per quasi 70 milioni di dollari, riproducibile all’infinito. Eppure chi lo ha acquistato è l’unico proprietario, grazie a una tecnologia di cui finora si è parlato perché alla base delle criptovalute, la blockchain. Quello che si acquista, si badi bene, non è l’opera in sé, ma un Nft, “Non-Fungible Token”, che consente di affermare la proprietà dell’opera autentica. Che sia iniziata una nuova era per il collezionismo?