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18:33 martedì 23 dicembre 2025
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Una top manager di Nike si è dimessa perché il figlio era un reseller

03 Marzo 2021

Per la serie figli che imbarazzano i genitori, una top manager di Nike è finita nei guai a causa del “side business” gestito dal figlio. Ann Hebert, General Manager per il Nord America di Nike, si è infatti dimessa dopo l’uscita di un articolo di Bloomberg che riportava come il figlio utilizzasse la carta di credito della madre per acquistare scarpe e poi rivenderle online. Nike ha difeso la condotta della signora Hebert, dichiarando che lei stessa avrebbe notificato all’azienda la condotta del figlio già nel 2018. Il diciannovenne Joe aveva costruito uno schema niente male, facendo leva sulla popolarità raggiunta negli ultimi anni dai siti che rivendono sneaker: lo sciagurato ragazzo, infatti, scremava gli e-commerce utilizzando dei bot che gli permettevano di raggirare i sistemi che regolano gli acquisti online, accaparrandosi così scarpe in edizione limitata che potevano valere diverse migliaia di euro. La sua azienda si chiama West Coast Streetwear e, almeno su Instagram, non ha mai fatto mistero delle sue attività. A Bloomberg, Joe ha detto di non aver mai ricevuto informazioni aziendali da sua madre, che ha lavorato per Nike per più di 25 anni.

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Con l’aumentare del successo e dell’influenza dallo streetwear, la questione del “reselling” è diventata sempre più centrale per i marchi, che da una parte beneficiano dell’interesse e del fanatismo da collezionisti che si crea intorno ai loro prodotti, dall’altra non hanno ancora trovato la formula giusta per entrare nel mercato e non farsi sopraffare dal fenomeno. Il caso di Nike è emblematico: la signora Herbert, infatti, aveva supervisionato l’app SNKRS, tramite cui avvengono i lanci di prodotti speciali, la stessa che il figlio, e molti altri, aveva facilmente raggirato. Alcuni analisti hanno detto alla Bbc che una società come Nike ha le forze e la tecnologia per superare questo tipo di inconvenienti, ma molto probabilmente, almeno per ora, ha deciso di non farlo perché il ritorno in “hype” è ancora forte. Considerando l’interesse sempre maggiore dei grandi gruppi nelle piattaforme di reselling (è recente l’investimento di Kering in Vestiaire Collective), è legittimo supporre che non resterà così molto a lungo.

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