In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord
Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.

Da quando le proteste in Nepal sono finite, i manifestanti hanno posato pietre e bastoni, la polizia si è tolta le tenute antisommossa e la vita ha ripreso a scorrere più o meno come prima. Con alcune sostanziali novità: il Parlamento, per esempio, è bruciato. I social, invece, sono tornati, sani e salvi, più forti che mai, dopo il tentativo del precedente governo di bandirli in modo da togliere ai giovani uno dei loro principali strumenti di protesta. Il vecchio premier si è dimesso e una nuova Presidente del Consiglio ha assunto l’incarico, per il momento ad interim, in attesa delle elezioni fissate per il 5 marzo 2026. Altre sostanziali novità: Sushila Karki, 73enne, ex Presidente della Corte Suprema, non è solo la prima donna nepalese a ricoprire quell’incarico, ma è anche la prima donna nepalese a diventare Presidente del Consiglio dopo essere stata “approvata” su Discord.
Ora, moltissimi giornali in Italia e nel mondo hanno riportato la notizia secondo la quale Karki è stata eletta direttamente su Discord. In parte è così, ma non è proprio così. L’accordo per conferirle l’incarico, infatti, è frutto di una mediazione tra il Presidente Ramchandra Paudel, il generale Ashok Raj Sigdel (Capo di Stato Maggiore) e i rappresentanti dei movimenti di protesta che negli scorsi giorni hanno messo a ferro e fuoco il Paese, costringendo alle dimissioni l’ex Presidente Khadga Prasad Sharma Oli. Questi ultimi si sono presentati al tavolo della trattativa avendo già pronta la candidatura di Karki, precedentemente discussa e approvata su Discord in una sorta di referendum. Ma la nomina di Karki non era affatto scontata, se Paudel e Sigdel si fossero opposti il finale sarebbe stato ovviamente diverso.
Il canale Discord in questione conta più di 145 mila membri e si chiama Youth Against Corruption. Ha giocato un ruolo fondamentale in tutta questa storia, prima nell’organizzazione delle proteste e poi nel sostenere la candidatura di Karki alla Presidenza. Come spiega il New York Times, gli amministratori del canale sono membri di Hami Nepal, un’organizzazione civica, e molti dei partecipanti alla chat sono attivisti, giovani appartenenti alla Generazione Z, che hanno partecipato in massa alle proteste.
Durante il suo mandato come presidente della Corte Suprema, Sushila Karki ha seguito diversi casi storici: tra questi la condanna per corruzione dell’allora ministro dell’Informazione e delle Comunicazioni, Jaya Prakash Prasad Gupta. Karki ha anche presieduto una commissione governativa che ha annullato la nomina di un capo della polizia per corruzione. Corruzione che, insieme allo stile di vita “sregolato” dei politici nepalesi e dei loro figli (i nepo baby così odiati dai manifestanti), è stata la principale causa scatenante dell’ondata di proteste in tutto il Paese.