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L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.

I My Bloody Valentine sono arrabbiati perché i testi delle loro canzoni su Spotify sono tutti sbagliati

21 Gennaio 2022

«Ci siamo appena accorti che Spotify affianca alle nostre canzoni dei testi sbagliati, non ne sapevamo nulla. Questi testi non solo sono pieni di errori, sono offensivi. Non sappiamo dove siano andati a prenderli, probabilmente da uno di quei siti del cazzo che pubblicano i testi delle canzoni». Negli uffici di Spotify potevano immaginare una recensione peggiore per la nuova funzione introdotta dalla piattaforma streaming a novembre, quella che permette di leggere le parole di una canzone mentre la si ascolta? Probabilmente no, difficile prevedere una stroncatura come questa. Ancora più difficile prevedere che detta stroncatura sarebbe venuta da una delle band più conosciute e apprezzate in tutto il mondo, i My Bloody Valentine.

https://twitter.com/MBVofficial/status/1484292521329106949

Secondo quanto riporta il Guardian, subito dopo il tweet con il quale la band manifestava tutta la propria insoddisfazione per la nuova feature di Spotify, la piattaforma ha rimosso i testi incriminati. Testi che, però, restano consultabili su Musixmatch, il sito al quale Spotify si è affidato per implementare questa nuova funzione che tanto ha fatto arrabbiare i My Bloody Valentine. Il fatto che tutto questo sia successo proprio con loro, tra l’altro, è una coincidenza piuttosto sfortunata: i My Bloody Valentine avevano sempre manifestato una certa diffidenza nei confronti delle piattaforme streaming, tant’è che hanno accettato di rendere disponibile il loro catalogo su Spotify soltanto a marzo del 2021, dopo aver firmato con Domino Records.

La band di Kevin Shields, poi, ha fatto della “cripticità” dei testi un vero e proprio marchio di fabbrica. Spesso le parole non si distinguono affatto, un mistero che nel corso degli anni è diventato parte integrante del mito dei My Bloody Valentine. Shields stesso, pur parlando spesso dei testi, è sempre stato restio a rivelare dettagli: «Sono piuttosto sensuali» è probabilmente la descrizione più dettagliata che l’artista abbia mai fornito. Una volta confessò al giornalista musicale David Cavanagh che non dava i testi delle canzoni nemmeno all’etichetta discografica: dava solo i titoli. Il compito di capire le parole delle canzoni toccava poi a un’impiegata di Creation Records (l’etichetta con la quale la band ha prodotto i primi due dischi, ndr): «I testi che si leggono in quei dischi sono più suoi che miei. E le differenze fanno molto ridere».

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