Se vi state chiedendo se si vede il Polifemo animatronico annunciato dal regista, la risposta è sì. Però poco.
Sono tre i libri di Ottessa Moshfegh che diventeranno dei film
Si è aggiunto "La morte in mano" a "McGlue" e "Il mio anno di riposo e oblio".
È un momento molto fortunato per Ottessa Moshfegh e, di conseguenza, per i suoi lettori e le sue lettrici. Più che per una questione di libri, però, è una questione di film. Il regista David Lowery (autore di Old Man & the Gun, tra gli altri, che fu candidato a un Golden Globe nel 2018) sta lavorando all’adattamento cinematografico di Death in Her Hands, ovvero La morte in mano, il libro del 2019 che ha seguito il successo di Il mio anno di riposo e oblio (pubblicato in Italia sempre da Feltrinelli, e tradotto da Gioia Guerzoni).
Per chi avesse perso il conto di tutti i film di Moshfegh che diventeranno tre, eccoli in ordine: McGlue, la sua prima novella appena uscita in Italia, diventerà un film grazie a Andrew Haigh (il regista di All Of Us Strangers), mentre il pezzo forte che tutti aspettiamo è ovviamente Il mio anno di riposo e oblio che verrà portato al cinema da Yorgos Lanthimos. In questo caso, la sceneggiatura sarà firmata proprio da Moshfegh in persona, insieme al regista greco.
Poi c’è Eileen, tratto dal primo libro di Moshfegh e uscito al cinema proprio in questi giorni. Il regista è William Oldroyd, e anche in questo caso la sceneggiatura è stata seguita dalla scrittrice stessa insieme al marito Luke Goebel. Tre pellicole in lavorazione (che non significa che usciranno al cento per cento, ma che ci si sta lavorando, a diversi livelli di sviluppo per ora) e un libro già diventato film e al cinema: su cinque opere, un risultato niente male. Manca per ora soltanto Lapvona, ma con questi ritmi non abbiamo fretta.
Per chi invece volesse approfondire il carattere di Ottessa Moshfegh, a questo link può guardarsi la video-intervista che le abbiamo fatto qualche settimana fa, a marzo 2024: insieme a Feltrinelli, abbiamo infatti organizzato la (pienissima) presentazione milanese di McGlue e ne abbiamo approfittato per passare un pomeriggio con una delle nostre scrittrici preferite.
Il film di Albert Serra sul torero peruviano Andrés Roca Rey porta il documentario in un territorio inesplorato e violento, persino ostile allo spettatore. Ed è proprio questo a renderlo una delle opere fondamentali della storia recente del cinema.
Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.
La gioventù e la vecchiaia, la diversità e il conformismo, la Toscana e la metropoli: intervista al frontman del gruppo che ha appena raggiunto un traguardo importante festeggiando con due concerti, a Roma (la scorsa settimana) e Milano (stasera).