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Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vince il premio.

Vivere Taormina nella Baia delle Sirene

Il nuovo brand di hôtellerie di VOIhotels raccoglie una selezione di cinque stelle italiani e ridisegna il concetto di lusso, come all'Atlantis Bay e al Mazzarò Sea Palace, in Sicilia.

di Studio
23 Luglio 2021

«La Sicilia sono le persone». Lo dice Roberto Oldano, Direttore generale del Grand Hotel Mazzarò Sea Palace e Grand Hotel Atlantis Bay di Taormina, sintetizzando uno dei tanti aspetti per cui la Sicilia soprattutto quest’anno è tra le mete più scelte dagli italiani in vacanza per la sua formula sole-mare e per tutto ciò che può offrire, cultura e tradizioni, escursioni tale che rivela un potenziale molto interessante soprattutto per il turismo su scala nazionale. Non è una novità che la Sicilia si classifichi fra le prime mete preferite, e nonostante in questa estate del 2021, il turismo sia stato fortemente penalizzato dalle conseguenze della pandemia di Coronavirus, la Sicilia rimane tra le favorite dei turisti italiani.

Lo chiamano turismo di prossimità. «Per la prima volta vediamo siciliani stessi, campani, milanesi», continua Oldano. Perché dopo 12 mesi terribili, il turismo siciliano vede finalmente segnali concreti di ripartenza nonostante la lentezza della domanda straniera. «Una volta avevamo arabi che venivano a Taormina solo per mangiare una pasta alla norma, e poi tornavano indietro». Le spiagge di Mondello di Palermo, Cefalù, Marina di Noto, di Ragusa e di Modica, Ispica, Pozzallo, Ortigia, Capo d’Orlando, San Vito Lo Capo, Castellammare del Golfo, Menfi, Giardini Naxos, ma soprattutto Taormina, dove sorgono il Mazzarò Sea Palace e l’Atlantis Bay, due cinque stelle che si affacciano sulla Baia delle Sirene, con tanto di accesso privato al mare. Entrambi presentano un’architettura particolare dovuta alla loro posizione, in stretto contatto con il contesto e in un continuum con la baia in quanto, costruiti sulla scogliera, si sviluppano come un antico borgo di pescatori (i quali lavorano ancora in una spiaggia proprio sotto l’Atlantis Bay). Fanno parte entrambi della collezione V Retreats, il nuovo brand di hôtellerie di VOIhotels, rivolto al segmento luxury del mercato italiano e internazionale, dedicato agli amanti dell’arte, della storia e della cultura made in Italy, e teso a dare vita a 12 strutture (previste in tre anni) e a ridisegnare lo stesso concetto di lusso, non più fine a sé stesso, ma come chiave di accesso alla bellezza del nostro Paese.

Bar in terrazza al Mazzarò Sea Palace, Taormina

Vista dal Mazzarò Sea Palace

A Taormina, si va in vacanza principalmente perché è una città bellissima. Così adagiata armonicamente sulla scogliera e rivolta verso il mare, con le sue spiagge che si insinuano tra gli anfratti e il centro storico, in alto, con la zona medievale e la Piazza del Duomo, uno dei luoghi di ritrovo della città, offre in realtà numerose esperienze anche nelle località circostanti. Dalle escursioni alle pendici dell’Etna (e anche sopra), alle visite al Teatro Greco e alle cantine della zona, come Cottanera, cantina che produce vino di Sicilia proprio nel territorio dell’Etna, con le sue tradizioni vinicole e un mosaico di contrade delimitate da diverse colate laviche che si sono susseguite nei millenni. «Tutto questo, l’evocare quanto di più italiano si può trovare qui, rientra nella filosofia dei nostri hotel», continua Oldano, facendo riferimento a una sorta di eco del Grand Tour, il lungo viaggio nell’Europa continentale intrapreso dall’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo e che la nuova collezione di hôtellerie vuole ricreare sin dalle tappe, Taormina, Venezia, Roma.

Atlantis Bay, Taormina

Camera dell’Atlantis Bay

«Ci siamo accorti che mancava una vera e propria catena del lusso italiano», fatto bene, senza la moquette nelle aree comuni e le stampe dei fiori appese nelle stanze, «e a questo abbiamo pensato di unirci l’attenzione alla sostenibilità, considerando che questi alberghi sono certificati Gstc (Global Sustainable Tourism Council) ed è la prima catena in Italia a compiere un’operazione del genere. Da noi non si troveranno cannucce di plastica ma di zucchero, banalmente», continua Oldano. In tre anni è successo tutto: «Quando siamo arrivati a Taormina questo [il Mazzarò Sea Palace, ndr] era l’ultimo albergo del luogo nella categoria dei Cinque Stelle. Ora siamo il primo, e adesso vorremmo solo tornare al momento pre-Covid, quando alcune persone venivano da noi anche solo per mangiare un piatto tipico della nostra cucina». Rinnovare il lusso, rimanendo saldamente ancorati al territorio.

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