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06:18 giovedì 11 dicembre 2025
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

Il caso Michael Cohen

La testimonianza dell’ex avvocato di Trump è quello che si definisce un terremoto politico. Gli articoli da leggere per capirlo.

02 Marzo 2019

Michael Cohen, che ha lavorato a stretto contatto con Donald Trump per più di dieci anni fino a diventarne l’avvocato personale quando quest’ultimo è diventato presidente, mercoledì 27 febbraio ha testimoniato di fronte alla Commissione della Camera per la Vigilanza e le Riforme. La deposizione, che tutti gli analisti politici hanno riconosciuto come un fatto eccezionalmente raro, è avvenuta nell’ambito dell’indagine sulle presunte interferenze russe nella campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Trump, nel novembre del 2016. Cohen, 52 anni, ha scelto infatti di testimoniare di sua spontanea volontà senza che i procuratori glielo avessero richiesto: ora sta collaborando alle indagini, ma non otterrà sconti di pena per questo motivo. Sono stati tanti gli estratti della sua testimonianza a rimbalzare sui giornali di tutto il mondo – tanto per cominciare, ha detto che l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America è «un razzista, un imbroglione e un truffatore», ha confermato l’incontro avvenuto tra i russi e Don Jr durante la campagna e i pagamenti a «una pornostar con cui Trump ha intrattenuto una relazione» – e altrettante numerose sono state le reazioni alle sue dichiarazioni. A cominciare da quella dello stesso Trump, che da Hanoi – dove si trova in visita ufficiale per il suo secondo storico incontro con Kim Jong-un – ha replicato definendo (com’era prevedibile) Cohen «un bugiardo» e l’intera operazione «una caccia alle streghe». Questa deposizione, però, segna di fatto una cesura fondamentale, sia nelle indagini guidate dal procuratore speciale Robert Mueller che, più in generale, nella presidenza Trump. Abbiamo scelto quattro articoli da leggere per farsi un’idea di com’è andata.

Follow the money. La testimonianza di Cohen e le sue conseguenzeIl Foglio
Intanto una trascrizione accurata della deposizione, sia di ampi stralci del discorso di Michael Cohen sia degli scambi più rilevanti avvenuti fra lo stesso Cohen e i deputati della Commissione della Camera per la Vigilanza e le Riforme. All’inizio del suo discorso, l’avvocato ha ammesso di rimpiangere «di aver dato [a Trump, nda], in questi anni, aiuto e sostegno. Mi vergogno dei miei errori e ho accettato pubblicamente la responsabilità di questi errori dichiarandomi colpevole presso il Southern District di New York». Quindi ha asserito di aver portato in Commissione i documenti che proverebbero quanto stava dichiarando, presentando tra le altre cose la copia di un assegno con cui avrebbe pagato, per conto di Trump, una pornostar con cui questi aveva avuto relazione. E ancora: «Trump è un enigma. È complicato, come lo sono io. Ha cose buone e cose cattive, come tutti. Ma quelle cattive superano quelle buone e da quando è diventato presidente, è diventato la versione peggiore di sé».

Michael Cohen is the monster Trump createdThe Washington Post
Secondo Dana Milbank, anche se l’abilità con cui Michael Cohen ha attaccato il suo ex capo è in qualche modo ammirevole («ha imparato da un maestro», d’altronde), non bisogna perdere di vista il fatto che, di fronte alla Commissione, l’avvocato ha dimostrato di essere «avezzo all’insulto, avido e vanaglorioso anche in un momento di disgrazia e capace di mentire con la stessa capacità con cui respira. È il mostro che Trump ha creato a sua immagine somiglianza». Cohen è sembrato «apparentemente pentito per i crimini che ha commesso al servizio di Trump e di se stesso», ma allo stesso tempo non è riuscito a non intestarsi la paternità dei suoi “trionfi” in quello che Milbank chiama “il mondo di Trump”: «Sono io quello che ha iniziato la campagna… Sono responsabile di… È stata una mia idea», ha ripetuto spesso. La cosa più surreale è stata poi osservare la risposta dei Repubblicani, che per tutta la durata della sessione lo hanno definito un narcisista incapace di dire la verità: anche in questo, fin troppo simile a Trump.

The most surprising element of Michael Cohen’s testimonyThe New Yorker
Secondo Jelani Cobb, invece, l’aspetto più sorprendente della deposizione di Michael Cohen è stato, nonostante tutto, il fatto stesso che abbia deciso di parlare e sia mostrato in qualche modo pentito di aver fatto parte della “squadra” di Trump. Non è una cosa che è successa spesso in questi due anni di presidenza: le (tante) persone che hanno scelto di lasciare l’amministrazione, infatti, lo hanno fatto finora in silenzio, fatta eccezione per Tony Schwartz, il ghost writer di Trump. Per questo motivo il caso di Cohen, che si è presentato spontaneamente di fronte alla Commissione, è esemplare, perché racconta bene dell’incompetenza e dell’approssimazione che caratterizza Trump e i suoi fidatissimi (in tempi non sospetti, Politico scriveva che Cohen ha studiato «alla peggior scuola di legge d’America»). Scrive Cobb che «le storie di questi uomini [Cohen e Schwartz, nda] dimostrano i danni che una psiche come quella di Trump può provocare a chi gli sta intorno».

How Alexandria Ocasio-Cortez Won the Cohen HearingThe New York Times
Come molti altri analisti (e i social, dove la foto delle tre parlamentari Alexandria Ocasio-Cortez, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib di fronte a Michael Cohen è circolata moltissimo), anche Caroline Fredrickson sul Nyt ha sottolineato come, durante la deposizione, a fare le domande più calzanti sia stata proprio Ocasio-Cortez. La giovane parlamentare, infatti, ha chiesto se il presidente in carica avesse mai dichiarato bilanci fasulli o gonfiati, se avesse mai tentato di aggirare le tasse locali “svalutando” i suoi beni, se fosse il caso di richiedere i rendiconti finanziari e le passate dichiarazioni dei redditi con lo scopo di confrontarli tra loro e verificarne l’autenticità: tutte domande, secondo la giornalista, che la Commissione avrebbe dovuto incentivare. Ocasio-Cortez è stata precisa nei suoi interventi e ha aiutato Cohen a fornire i dettagli per circostanziare le sue accuse «in soli cinque minuti». Un’altra occasione, insomma, in cui la politica più discussa del momento è riuscita a farsi notare.

Il video integrale della deposizione – CBSN News 

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