Si intitola Nobody’s Girl, Giuffre lo avrebbe completato pochi giorni prima di suicidarsi, il 25 aprile scorso.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein
Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".

S’intitola Nobody’s Girl: A Memoir of Surviving Abuse and Fighting for Justice il memoir di Virginia Giuffré uscito oggi negli Stati Uniti d’America e in arrivo il 21 ottobre in Italia, edito da Bompiani. Giuffré si è suicidata il 25 aprile a 41 anni, dopo aver fondato Surviving Sisters, il gruppo che riunisce il maggior numero di donne che hanno accusato di violenze Jeffrey Epstein. Giuffrè è stata la testimone cruciale dell’indagine che ha scoperto l’organizzazione criminale di cui Epstein era il capo.
Nobody’s Girl (la cui storia editoriale, assai travagliata, abbiamo raccontato qui) restituisce tutto il dolore che l’autrice, nota come Jenna, ha provato sin da ragazzina, dal primo incontro con Epstein. Il New York Times sottolinea che il maggior merito del libro non sta nella denuncia politica ma nel ritratto sincero e toccante di una 17enne finita nella rete di un’organizzazione che sfruttava ragazze minorenni per ottenere potere politico e influenza culturale. Il Guardian ha pubblicato alcuni stralci del memoir che includono quello in cui Giuffré incontra per la prima volta Donald Trump quello in cui racconta la prima violenza subita da Epstein. Dopo quella prima violenza vennero le sempre più insistenti e minacciose richieste da parte di Epstein di soddisfare i suoi facoltosi clienti “con massaggi speciali”: ancora minorenne, Jenna viene allontanata dalla famiglia e costretta da Epstein a prostituirsi, ridotta al silenzio minacciando la sua famiglia e ricordandole continuamente che la polizia di Mar-a-Lago, dove era stata “reclutata”, doveva molti favori al suo aguzzino.

Gli estratti del memoir colpiscono per la freddezza con cui Epstein e Maxwell individuavano e isolavano ragazze con difficili situazioni familiari, spesso già vittime di abusi (come la stessa Jenna). Nel libro è raccontato anche l’incontro della ragazza con il principe Andrew, che sapeva di avere a che fare con una minorenne. Jenna lo descrive come il suo primo cliente feticista, affascinato dai suoi piedi ma anche impaziente di fare sesso con lei. Una violenza che Epstein pagò 15 mila dollari, dicendo anche alla ragazza che il principe era rimasto molto soddisfatto dell’incontro.

Se è vero che tra i giovani esiste un'epidemia di solitudine, una delle spiegazioni possibili è la diffusione della cringe culture, filosofia fondata su una sola e unica regola: evitare a tutti i costi il rischio di risultare imbarazzanti.