L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Luigi Mangione in carcere ha iniziato ad ascoltare Taylor Swift e Charli XCX
Lo ha scritto in una lettera in cui dice di «voler capire l’hype che c’è per Taylor Swift e Charli XCX» e di aver inserito "Cardigan" nella sua playlist.
In una lettera datata 6 maggio 2025 ma pubblicata solo il 28 ottobre, Luigi Mangione ha stilato una lista in 27 punti delle cose di cui è più grato. All’ultimo punto della lettera, scritto a penna, c’è un breve paragrafo in cui spiega di «voler capire l’hype che c’è per Taylor Swift e Charli XCX» e che al momento, mentre cammina all’ultimo piano del Metropolitan Detention Center Brooklyn (New York, USA) ascolta “Cardigan” di Taylor Swift. Nella lettera ammette anche che appena un altro detenuto lo ha “scoperto” gli ha consigliato di iniziare ad ascoltare il rapper Lil Durk e ora il suo pezzo in rotazione è Dis Ain’t What U Want (sulla lista Cardigan è tagliato in favore di Durk).
❕New/old letter!
LM lists “Cardigan”, by Taylor Swift, as one of the things he’s grateful for.“I downloaded a bunch of Taylor Swift and Charli XCX. I’ve never really listened to either of them, but some phony list of my favorite music circulated on social media. Rather than… pic.twitter.com/9F7LD8rraQ
— (commentary) The Luigi Times (@TheLuigiTimes) October 28, 2025
Nella lista di cose per cui Mangione è grato ci sono la sua famiglia, i suoi amici, i meme, il suo team legale («incredibili e talentuose persone che non avrei conosciuto se non avessi fatto quello che ho fatto» scrive al punto 3 della lettera). Ringrazia anche le migliaia di persone che hanno donato al fondo istituito per pagare le spese legali e che gli mandano libri, ammettendo poi che il suo compagno di cella è ormai diventato un lettore più vorace di lui. Cita anche le guardie carcerarie, dicendosi stupito di aver scoperto che non sono come in Le ali della libertà o The Stanford Prison Experiment e che «sono persone anche loro, il più delle volte sono lì per aiutare» (I’ve found that they are people too and largely there to help).