Hype ↓
19:38 venerdì 31 ottobre 2025
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Domani verrà inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio all’ombra delle piramidi Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson sta per lanciare la sua carriera da cantante  L’attore di Batman e Mickey 17 ha registrato sette canzoni da solista, realizzando un’ambizione che coltiva sin dai tempi di Twilight. 

Lithub ha raccolto le stroncature letterarie più acide del 2021

22 Dicembre 2021

La stroncatura è un fondamentale della critica letteraria che in pochissimi possono dire di padroneggiare davvero. La stroncatura non è una recensione come tutte le altre: per scriverne una fatta proprio bene, che sia davvero bella, non basta la capacità di leggere, analizzare, criticare, smontare e rimontare un pezzo di letteratura. Tutto questo serve, ovviamente. Ma, in più, bisogna essere capaci di far ridere, mettersi per un attimo nei panni dello stand-up comedian, capace di salvare un oggetto, un evento, un fatto dalla sua stessa bruttezza sottolineandone gli aspetti involontariamente comici. Una stroncatura, insomma, deve innanzitutto far ridere: d’altronde a nessuno piace leggere un pezzo rancoroso, velenoso. O, meglio: a tutti piace leggere un pezzo rancoroso, velenoso, basta che faccia ridere, appunto.

LiteraryHub ha fatto delle stroncature letterarie le protagoniste di una sua piccola tradizione, un’abitudine ancora giovane ma già molto amata dai suoi lettori: ogni anno il sito raccoglie le migliori stroncature lette nei 365 giorni precedenti, prendendole sia dalle sezioni dei quotidiani dedicate ai libri sia dalle pagine delle riviste specializzate. «Per fortuna, ci sono ancora delle tradizioni di fine anno che, come lo scarafaggio, sopravvivono al caos e alla catastrofe», è così che LitHub annuncia l’edizione 2021 di “The most scathing book reviews”, un’edizione «ricca e squisitamente maliziosa più di tutte quelle viste finora». I libri che hanno avuto il “privilegio” di essere inclusi in questa lista sono

Beautiful world, where are you di Sally Rooney
«Che Felix sia anche gentile con il suo cane completa il melenso quadretto hollywoodiano sul quale si basa il suo fascino, la giusta redeeming quality per un noioso imbecille» (Christian Lorentzen, London Review of Books)

Philip Roth: The Biography di Blake Bailey
«Le accuse di essere un predatore sessuale rivolte a Bailey hanno fatto nascere il sospetto che tra lui e Roth il rapporto non sia quello che esiste di solito tra un biografo e il protagonista della biografia, ma quello tra due alleati in una cospirazione, compagni di melma, protagonisti di una fraterna simmetria» (James Wolcott, London Review of Books)

Out on a Limb: Selected Writing, 1989-2021 di Andrew Sullivan
«All’inizio di questo libro si ha la sensazione che Sullivan stia compiendo un’opera di gaslighting nei confronti dei suoi lettori, ma proseguendo nella lettura si comincia ad avere il dubbio che Sullivan, in realtà, il gaslighting lo stia facendo a se stesso» (Dale Peck, The Baffler)

Prima persona singolare di Haruki Murakami
«A essere generosi, Prima persona singolare è moscio, insipido e apatico; a essere cattivi, invece, esprime un vero e proprio disprezzo per i suoi stessi lettori» (Bryan Karetnyk, Times Literary Supplement)

Sul mio corpo di Emily Ratajkowski
«[…] Ma una vita straordinaria non porta automaticamente ad assumere un punto di vista straordinario, e la banalità è proprio il principale problema di Sul mio corpo» (Emma Levy, Seattle Times)

The Netanyahus di Joshua Cohen
«[…] Un romanzo che si ritiene vitale e potente ma che in realtà è anemico, quasi un non-morto» (Nathan Goldman, Jewish Currents)

Bomber Mafia di Malcom Gladwell
«La lezioncina pseudo-brillante di Gladwell vorrebbe convincere milioni di persone che l’unica maniera per interrompere i massacri americani è continuare a lavorare su coltelli sempre più affilati, sempre più grossi» (Noah Kulwin, The Baffler)

The Stranger in the Lifeboat di Mitch Albom
«Lo zucchero filato di libri come questo è il sostituto sdolcinato che rovina l’appetito che si dovrebbe avere per il cibo sacro» (Ron Charles, Washington Post)

Smarrimento di Richard Powers
«Di tutti i romanzi che sono stati una risposta alla presidenza di Trump, questo è probabilmente quello che più di ogni altro si è avvicinato alla pura e semplice propaganda» (Christian Lorentzen, London Review of Books)

Verso il Paradiso di Hanya Yanagihara
«Se l’antidoto per le idee pericolose è la narrazione scolastica, sono costretta a chiedermi (a quanto pare assieme a Yanagihara) se la cura non sia davvero peggio della malattia» (Rebecca Panovka, Harper’s)

Woke Racism di John McWhorter
«La solita tirata contro la “cancel culture”, una routine di Bill Maher però senza le battute, un segmento di Tucker Carlson ma senza cravattino e smorfie» (Elie Mystal, Washington Post)

Crossroads di Jonathan Franzen
«Dobbiamo partire dal presupposto che ciò che distingue un grande romanzo da uno appena discreto non è la classe sociale alla quale appartengono i suoi lettori, ma la prosa di chi lo scrive. […] Crossroads è molto lontano dall’essere il romanzo di cui l’America ha bisogno; sfortunatamente, è esattamente il romanzo che il Paese merita» (Ryan Ruby, New Left Review)

The Every di Dave Eggers
«Per una difesa delle sfumature e dell’imprevedibilità, The Every soffre di una incredibile mancanza di entrambe. […] Pochissimo è lasciato all’interpretazione del lettore. […] Spesso, leggendolo, avrei voluto trovare un invito ad arrivare alle mie personali conclusioni, a esercitare il mio punto di vista, le stesse abitudini della cui scomparsa il libro si lamenta» (Chelsea Leu, New York Times Book Review)

Razionalità di Steven Pinker
«Nel 2007 Pinker fornì la sua esperienza professionale alla difesa di Epstein… L’esempio perfetto di un processo mentale così immacolato che riesce a dare un’impensabile giustificazione anche a quanto di più grottesco» (Jennifer Szalai, New York Times)

Last Best Hope: America in Crisis and Renewal di George Packer
«Packer è un reporter e un narratore di talento, però è un polemista mediocre e con Last Best Hope ha deciso di dedicarsi proprio alla polemica, a discapito del reporting e dello storytelling» (David Klion, The Baffler)

Doom: The Politics of Catastrophe di Niall Ferguson
«Se avete mai partecipato a uno di quei ritrovi aziendali in cui c’è sempre il “thought leader speaker”, se avete ascoltato abbastanza Ted Talks online, allora conoscete il genere» (Mark Whitaker, Washington Post)

Leggi anche ↓
I libri del mese

Cosa abbiamo letto a ottobre in redazione.

A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty

Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.

Domani verrà inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio all’ombra delle piramidi

Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.

La bravura di Josh O’Connor è solo uno dei tanti motivi per vedere The Mastermind

Il nuovo film Kelly Reichardt, presentato a Cannes e distribuito in Italia da Mubi, non rientra davvero in nessuna delle tante definizioni che ne sono state date. Ed è proprio per questo che è così sorprendente.

La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra

Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.

Robert Pattinson sta per lanciare la sua carriera da cantante 

Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.