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Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti e le dimissioni del Presidente del Consiglio In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.
È morto Stefano Benni, inventore del Bar Sport, amico di Daniel Pennac, “performer” con Nick Cave e tante altre cose Romanziere, giornalista, drammaturgo: in ogni sua veste Benni ha saputo raccontare l’italianità, una battuta alla volta.  
A Varsavia hanno aperto una biblioteca in metropolitana per convincere i pendolari a staccarsi dal telefono e leggere invece un libro Si chiama Metroteka e mette a disposizione dei pendolari 16 mila titoli e un sistema di prelievo e restituzione funzionante 24 ore su 24.
Dopo la beatificazione, su Reddit ci si chiede se la PlayStation di Carlo Acutis possa essere considerata una reliquia Domanda alla quale è difficile rispondere, perché ne esistono di diversi tipi e tutte devono essere autenticate dalla Chiesa.
Dopo anni di tentativi falliti, finalmente Call of Duty diventerà un film Grazie a un accordo tra Paramount e Activision, una delle più importanti saghe videoludiche di sempre arriverà sul grande schermo.

David Letterman è convinto che Trump perderà e anche di tanto

03 Novembre 2020

Da Indianapolis dove è nato, il destino di David Letterman, dietro consiglio della sua prima moglie Michelle e alcuni suoi ex colleghi della confraternita Sigma Chi, si spostò nel 1975 a Los Angeles dove cominciò a esibirsi come stand-up comedian, facendosi strada tra conosciutissimi autori. Nel 1980 arrivò l’occasione della vita, quando la NBC gli affidò un morning show tutto suo. È uno dei racconti che emergono dall’intervista di Vulture a David Letterman, dagli inizi fino all’ultima puntata del suo Late Show sulla Cbs nel Maggio del 2015. Tra il programma in sei puntate su Netflix, la passione per i completi oversize con i colori smorti, le calze bianche, l’umorismo, e le aspettative su quello che probabilmente rimarrà uno degli eventi più importanti della storia americana: le elezioni 2020. È a questo proposito che il re delle interviste ha detto di essere sicuro che Trump perderà contro Biden, e anche di tanto.

«Nell’ottobre 2016 hai detto al New Yorker Fest: “Non c’è alcuna possibilità che vinca l’inferno”, e quindi Donald Trump», gli ricorda Josef Adalian. «Ne ero molto certo perché l’avevo sentito dire da un esperto repubblicano, David Brooks. Aveva detto che avrebbe vinto le primarie ma sarebbe stato schiacciato. E ho pensato, ok, cari del New Yorker Fest se dovesse vincere vado e vi faccio un regalo da Tiffany». E infatti ha comprato alcuni orecchini per la redazione. Ma adesso Letterman è convinto che «Trump perderà alla grande, e sarà un sollievo per ogni essere vivente in questo Paese. Sono più fiducioso ora di quanto non fossi nel 2016, e allora ero abbastanza fiducioso. Ma mi sbagliavo. Non capiterà di nuovo».

Tra le motivazioni, Letterman riporta la dichiarazione di Trump di essere, sin da subito, contro la stampa americana, «a me questo sembrava qualcosa che senti uscire solo dal Venezuela di Hugo Chávez. La stampa non è nemica del popolo. La stampa educa le persone. La stampa informa le persone. Un’affermazione simile dovrà pur contare qualcosa nell’opinione pubblica». Poi ha aggiunto: «Penso che quest’uomo sia un bullo e i bulli spaventano le persone. Mi sembra un motivo più che sufficiente».

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