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La lettera di licenziamento di Sherwood Anderson

26 Luglio 2013

Sherwood Anderson è il celebre autore americano di racconti brevi come Winesburg, Ohio che ispirarono – tra gli altri – Ernest Hemingway e William Faulkner. Prima di dedicarsi totalmente alla scrittura però Anderson – come un altro grande del suo tempo, Francis Scott Fitzgerald – lavorò per diversi anni nel settore della pubblicità, sotto contratto con l’agenzia Taylor Critchfield Co. di Chicago. Quando divenne famoso per le sue opere letterarie aveva già 41 anni.

Non appena capì di poter incanalare la sua creatività e le sue capacità di scrittura in un lavoro a tempo pieno, decise di abbandonare la sua occupazione precedente, che considerava non in linea con la sua attitudine. Per licenziarsi scrisse questa lettera, oggi parte della New York Public Library.

Caro Barton:

C’è una persona fra i suoi dipendenti che penso da molto debba essere licenziata. Mi riferisco a Sherwood Anderson. È un tizio in gamba e abile, ma da tempo sono convinto che la sua mente non sia sul suo lavoro.

Non c’è discussione che Anderson sia in qualche modo stato un ornamento per la nostra organizzazione. I suoi capelli, per dirne una, così lunghi e arruffati danno una trascuratezza artistica al suo aspetto tale da impressionare uomini come Frank Lloyd Wright il sig. Curtiniez di Kalamazoo quando vengono in ufficio.

Ma Anderson non è produttivo. Come ho detto la sua mente non è dove lavora. Credo debba essere licenziato e se non lo farà lei chiedo il permesso di farlo io. Perciò suggerisco che ad Anderson venga chiesto di troncare i suoi rapporti con la società il primo giorno della prossima settimana. È un bravo ragazzo. Lo deluderemo facilmente ma buttiamolo via.

Con rispetto,
 
Sherwood Anderson

 
(via)
 

Nella foto: Sherwood Anderson (1876-1941)

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