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Kevin Spacey è stato assolto anche nel processo di Londra per violenza sessuale

Dopo l’assoluzione nel processo di New York in cui era accusato di molestie sessuali ai danni dell’attore Anthony Rapp (ne avevamo scritto qui), Kevin Spacey è stato assolto anche a Londra dalle accuse – nove in tutto, tra queste sette capi d’imputazione erano per per violenza sessuale – rivoltegli da quattro uomini per fatti avvenuti tra il 2001 e il 2013. Nelle dichiarazioni concesse alla stampa all’esterno del tribunale di Southwark Crown, Spacey, 64 anni compiuti oggi, si è detto «commosso» dalla decisione presa dalla giuria al termine di una deliberazione durata dodici ore e ventisei minuti.

«Immagino che molti di voi capiscano perché ho tante cose per la testa in questo momento, dopo quello che è successo oggi», ha detto l’attore ai giornalisti. «Ma ci tengo a dire che sono infinitamente grato alla giuria per essersi presa tutto il tempo necessario a studiare tutte le prove e tutti i fatti, con attenzione, prima di arrivare a una decisione». Respinta, dunque, la versione dell’accusa, secondo la quale Spacey aveva aggredito sessualmente tre uomini «afferrandone violentemente il pene» ed «eseguito un atto sessuale non consensuale» su un quarto, mentre quest’ultimo era addormentato. Il processo è stato ovviamente un evento mediatico in Inghilterra, il cui culmine è stato il giorno in cui a testimoniare in difesa di Spacey sono stati chiamati Elton John, suo marito David Furnish e anche il figlio di Jack Lemmon.

La fine di questo processo è la fine di una storia cominciata nel 2017. In questi sei anni la carriera di Spacey è sembrata prima finita – ricorderete la decisione di cancellarlo letteralmente dal film di Ridley Scott Tutti i soldi del mondo: tutte le scene in cui compariva lui furono tagliate e rigirate con l’attore scelto per sostituirlo, Christopher Plummer – e poi sospesa (si era parlato di lui come co-protagonista di una biografia cinematografica di Gengis Khan). Che l’attore fosse pronto per un ritorno in scena si era capito già qualche tempo fa, quando arrivo a Torino per ritirare il premio Stella della Mole conferitogli dal Museo nazionale del cinema (ne avevamo parlato qui). Da quel momento in poi, Spacey ha ripetuto più e più volte che «ci sono persone pronte a ingaggiarmi non appena sarà assolto nel processo a Londra», convinzione ripetuta l’ultima volta soltanto un mese fa in un’intervista a ZEITmagazin. Vedremo adesso se diceva la verità.