Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
C’è molta preoccupazione per lo scrittore arestato in Uganda a causa di alcuni tweet contro il governo
Nelle scorse settimane l’avvocato di Kakwenza Rukirabashaija, lo scrittore ugandese arrestato a causa di alcuni tweet critici nei confronti del governo del suo Paese, aveva rivelato ai media internazionali che il suo assistito era stato arrestato illegalmente e che in carcere aveva subìto torture. Tutto sarebbe successo, stando a quanto riporta il Guardian, a causa di tweet in cui Rukirabashaija attaccava il presidente Yoweri Museveni («un ladro») e il suo figlio ed erede («un incompetente testa vuota»).
Nell’ultimo messaggio pubblicato su Twitter, Rukirabashaija aveva scritto di essere agli arresti domiciliari e che gli uomini del governo stavano sfondando la porta di casa sua. Da quel momento non gli è stato concesso nessun contatto con i suoi legali. Come se tutto questo non fosse già abbastanza sconvolgente, finora la magistratura ugandese non ha mosso alcun accusa formale nei confronti dello scrittore. Particolarmente disturbanti sono state le rivelazioni fatte dalla moglie di Rukirabashaija, che ha potuto vedere il marito quando gli agenti della polizia lo hanno portato con loro durante una perquisizione della casa di campagna della coppia. La donna si è detta sconvolta nel vedere il marito indebolito, ferito e zoppicante: indossava biancheria intima sporca di sangue, aveva ferite sui piedi e le avrebbe detto di averne altre sul fondoschiena. In carcere verrebbe privato addirittura del cibo.
L’avvocato di Rukirabashaija, Kiiza Eron, ne chiede l’immediata scarcerazione, una richiesta fondata su una legge ugandese che impedisce una custodia di durata superiore alle 48 ore per persone nei confronti delle quali non è stata formulata nessuna accusa. L’avvocato ha anche ottenuto il consenso del tribunale competente, ma la polizia finora ha semplicemente ignorato le richieste dell’avvocato e l’ordine del tribunale. Per ora, nei confronti di Rukirabashaija ci sono solo accuse “informali” e dichiarazioni vaghe: avrebbe scritto dei tweet offensivi e per questo nei suoi confronti sarà avanzata (ma non si capisce quando) l’accusa di “messaggi offensivi”. Eamon Gilmore, rappresentante speciale dell’Ue per i diritti umani, ha detto che «La violazione dei suoi diritti dimostrano un atteggiamento vendicativo delle autorità e dimostrato la veridicità delle critiche mosse da Rukirabashaija», unendosi così alle istituzioni e organizzazioni internazionali che in questi giorni stanno facendo pressione affinché il governo ugandese rispetti la legge e liberi lo scrittore.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.