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00:21 giovedì 18 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
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In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Jeremy Corbyn ha fondato un nuovo partito ma c’è già un problema: non si capisce come si chiama

In molti si sono convinti che si chiami Your Party, ma quello in realtà è solo il nome del sito per iscriversi al partito.

24 Luglio 2025

«È il momento di un nuovo tipo di partito politico, uno che appartenga a voi». Con queste parole Jeremy Corbyn ha confermato voci che nella cronaca politica inglese giravano da un pezzo: si sta preparando a lanciare un nuovo partito, uno tutto suo, uno che vada a prendersi un pezzo dell’elettorato del Labour, che accontenti gli scontenti di Starmer, che convinca chi si astiene a ritornare a votare. Le voci si sono rivelate fondate, Corbyn – che attualmente fa il deputato, eletto da indipendente – il suo partito se lo è fatto davvero, assieme alla deputata Zarah Sultana, che ha recentemente abbandonato i laburisti per risistemarsi tra gli indipendenti.

«Un’alternativa vera, democratica, radicata nelle comunità locali e nel Paese reale», così i due fondatori descrivono il loro partito prossimo venturo. La linea politica verrà stabilita con l’imminente congresso, la cui data d’inizio verrà annunciata a breve. Nel frattempo, Corbyn e Sultana invitano tutti a iscriversi al sito Your Party. Che, però, precisano essere soltanto il nome di un sito, non quello del partito. Una precisazione resasi necessaria vista la confusione che si era generata attorno a questa questione di naming, per così dire: «It’s not called Your Party!», ha scritto, a tanto così dall’uso dal caps lock, Sultana in un post su X.

La linea politica del partito, per questo ancora in via di definizione, appare già sufficientemente chiara: «Affrontare i ricchi e potenti, e vincere», questa al momento l’ambizione massima dichiarata. Come affrontarli e come vincerli, i ricchi e potenti? Innanzitutto, redistribuzione della ricchezza, perché non è accettabile che «non ci siano soldi per i poveri ma ci siano i miliardi per la guerra». Poi, nazionalizzazioni: «dell’industria energetica, dell’acqua, delle ferrovie, delle poste», proteggendo anche l’Nhs (il Servizio sanitario nazionale inglese) da «qualsiasi tentativo di privatizzazione». Infine, tre punti anche questi noti da tempo: lotta alla crisi climatica, interruzione della vendita di armi a Israele e immediato riconoscimento dello Stato palestinese.

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