In 44 Paesi è in cima alla classifica dei titoli più visti, in 85 figura nella Top Ten: nessun altro si è avvicinato a questi risultati.
È morto James Senese, leggenda della musica napoletana
Talentuoso sassofonista dei Napoli Centrale, fondatore del Neapolitan Power, suonò per anni con Pino Daniele.
Dopo un mese di ricovero all’Ospedale Cardelli, è morto a causa delle gravi complicanze di una polmonite James Senese, leggendario sassofonista italiano e tra i fondatori del movimento musicale Neapolitan power. A darne la notizia è RaiNews nella prima mattinata di mercoledì 29 ottobre. Il suo vero nome era Gaetano, ma scelse un nome d’arte inglese sin dagli inizi di carriera, legato alla storia della sua famiglia. Nato nel 1945, Senese era un ”figlio della guerra”, cresciuto dal nonno Gaetano dopo che il padre, un soldato afroamericano di stanza a Napoli, decise di tornare a casa abbandonando la madre incinta.
James comincia la sua carriera musicale già negli anni ’60 con Mario Musella, un altro musicista “nero a metà”, fondando i Gigi e i suoi Aster. Il suo sax diventa centrale nella scena musicale partenopea allora vivacissima: fa parte di gruppi e collaborazioni che nascono e muoiono in continuazione, finché nel 1974 arriva la formazione giusta: con i Napoli Centrale James Senese trova la sua dimensione musicale compiuta, portando nella musica napoletana le sonorità del jazz e del blues americano. Il gruppo trascorre gli anni ’80 tra studi di registrazione e palchi di tutta Italia, inanellando collaborazioni di pregio con artisti quali Bob Marley, Gil Evans, Art ensemble of Chicago. Se serve un assolo di sax per una canzone, James Senese è la prima persona da interpellare e non solo in Italia. La sua fama di virtuoso del sassofono è tale che nel 1990 arriva sul leggendario palco dell’Apollo Theater di New York, dove si guadagna l’appellativo di “brother in soul”, attribuito dai colleghi statunitensi solo a musicisti di eccezionale talento.
Il sodalizio più importante della sua carriera però arriva negli anni ’80, quando lascia i Napoli Centrale per inseguire la carriera da solista. Mentre le sonorità prog contaminano la scena italiana anche grazie alle sue composizioni, James Senese conosce un giovane musicista talentuoso, che soprannomina affettuosamente “Pinotto”. La collaborazione con Pino Daniele influenza il resto della carriera musicale di entrambi, con gli assoli del sax di Senese che con la loro malinconia rendono iconici brani come “Quanno chiove”. C’è ovviamente anche lui sul palco di una piazza del Plebiscito gremita come non mai quando un pugno di musicisti accompagna Pino Daniele per un concerto gratuito che ha fatto la storia. È il settembre del 1981, la città sta ancora tentando di riprendersi dal terremoto: Daniele chiude il suo tour con una tappa che segna la rinascita culturale della città, davanti a una folla di duecentomila persone: al suo fianco, a fare magie con il suo sax, c’è James Senese, insieme a Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Tony Esposito.
Nel corso degli anni, Senese è diventato un personaggio, anche al di là del suo talento musicale. Da ricordare, tra le tantissime cose, la sua partecipazione a No grazie, il caffè mi rende nervoso, film del 1982 con Massimo Troisi e Lello Arena. Sui social lo ha ricordato tra gli altri anche l’amico Enzo Avitabile: «Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre».