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I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.

La Palma d’oro vinta da Jafar Panahi sta facendo litigare la Francia e l’Iran

La Repubblica islamica non ha gradito un commento sul film fatto dal ministro degli Esteri francese: ne è nata una crisi diplomatica.

27 Maggio 2025

Ad attendere Jafar Panahi al rientro in Iran dopo la vittoria della Palma d’Oro c’erano molti cinefili, ma anche alcuni oppositori del regime iraniano. All’aeroporto di Teheran una piccola folla ha acclamato il regista in un’atmosfera di festa, tra foto e fiori per celebrare la storica vittoria al Festival di Cannes, come riportato dal collega regista Mehdi Naderi. La prima Palma d’Oro iraniana dai tempi di Il gusto della ciliegia di Kiarostami qualche tensione diplomatica l’ha comunque creata. Le Monde riporta come Teheran abbia convocato l’ambasciatore francese dopo il commento del ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot, che ha definito la vittoria di Panahi «un gesto di resistenza contro l’oppressione del regime iraniano».

Stando a quanto riporta l’Irna, l’agenzia di stampa della Repubblica islamica, l’ambasciatore è stato convocato a causa «delle considerazioni insultanti e delle infondate insinuazioni del ministro francese». Il governo iraniano si spinge fino a dire che quello che bisogna condannare è «l’uso che il governo francese fa del Festival di Cannes […] per portare avanti un’agenda politica contro la Repubblica islamica».

Il litigio tra la diplomazia francese e quella iraniana segue il rientro in patria del regista di It Was Just an Accident è stato seguito con una certa apprensione dalle autorità francesi e dalla comunità cinematografica, dati i rapporti difficili tra governo iraniano e il cineasta, da sempre apertamente critico del regime. Per fortuna stavolta l’imprevedibile governo iraniano sembra aver allentato le redini della censura, almeno nei confronti di un artista che per anni ha dovuto lavorare in cladestinità, finendo più volte in carcere. 

Pur non commentando ufficialmente la vittoria, il governo degli Ayatollah sembra proseguire la sua linea morbida. Dopo aver permesso a Panahi di essere in Croisette a presentare il suo film per prima volta in 15 anni, è arrivato il via libera per un viaggio a Sydney, per proseguire il tour promozionale del film It Was Just an Accident.

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