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00:28 martedì 2 dicembre 2025
È morto Tom Stoppard, sceneggiatore premio Oscar che ha reso Shakespeare pop Si è spento a ottantotto anni uno dei drammaturghi inglesi più amati del Novecento, che ha modernizzato Shakespeare al cinema e a teatro.
La Tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore delle pensioni che si era travestito da sua madre Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.
A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.

La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego

In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.

23 Giugno 2025

L’attacco statunitense ai siti nucleari iraniani spiegato con omini e mattoncini Lego: questa è l’ultima arma della propaganda del regime iraniano per vincere la battaglia con Israele e Stati Uniti che si combatte sul campo dei social network. In queste ore sta girando molto un video, ripreso, tra gli altri, anche dal Telegraph, che racconta gli eventi di questi giorni dalla prospettiva del governo iraniano. Il filmato si apre con i leader nemici, Donald Trump e Benjamin Netanyahu, che discutono con un diavolo elegantemente vestito, in giacca e cravatta, quale sia il miglior modo di bombardare Teheran. Scena successiva: i potenti missili iraniani mettano a ferro e fuoco la versione Lego di Tel Aviv. Scena successiva: telefonata avvelenatissima tra Trump che mangia un hamburger e un livido Netanyahu.

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Non è il primo video che circola di questo tipo: già nelle scorse settimane l’estetica dei Lego era stata utilizzata, in un altro video ripreso da diversi account che sostengono il governo Netanyahu, per raccontare le azioni sotto copertura degli agenti del Mossad in territorio iraniano.

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Non è chiaro se queste produzioni molto curate (e infatti a pubblicare i video è l’agenzia di stampa Fars News Agency, considerata dagli osservatori internazionali un organo di stampa “semi ufficiale del governo) siano state realizzate con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Quel che è certo è che nessuno di questi video incontra il favore dell’azienda danese produttrice dei celebri mattoncini e detentrice del copyright sulla riproduzione dell’estetica relativa. Lego infatti ha un regolamento molto rigido riguardante proprio l’assoluto divieto di associazione a qualsivoglia connessione con l’ambito militare e bellico, anche quando riguarda opere di fantasia come i set da montare di Star Wars. 

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