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Instagram si è “ispirato” di nuovo a TikTok e ha introdotto la funzione repost
Tra le nuove funzioni introdotte dall’ultimo aggiornamento ce n’è una che lo farà somigliare ancora di più al social rivale e che vuole rafforzare la community interna.

Che Instagram si muova sempre più nel solco di TikTok non è una novità da anni. Tanto che osservando i profili e la home page dedicata si nota immediatamente come gli scatti degli utenti occupino sempre più una posizione defilata rispetto a reel e contenuti video in formato verticale. Instagram come album virtuale insomma è un lontano ricordo dei primi, attempati utenti, laddove la piattaforma per sopravvivere si è sempre più spostata nel solco dell’esperienza di fruizione tipica del popolare rivale TikTok. Il suo modello è già implementato da quasi tutte le piattaforme social e oltre, vedi il successo raccolto nel tempo anche dagli shorts di YouTube.
Tra le funzioni che Instagram ha deciso di fare fare proprie c’è ora anche quella dei repost. Come spiegato nel blog ufficiale della piattaforma, non si tratta di una novità del tutto inedita, quanto piuttosto di un’espansione della precedente modalità di condivisione dei contenuti. Gli utenti infatti potevano già condividere i contenuti altrui, video e post, ma solo nelle proprie storie, quindi con una durata di sole ventiquattro ore.
A breve invece tutti gli utenti troveranno accanto ai reel un nuovo pulsante (una doppia freccia rettangolare) che consentirà di condividere contenuti altrui in maniera permanente, dato che ogni profilo avrà una nuova schermata dedicata proprio ai contenuti ripostati da altri. Questo permetterà per esempio ai profili di creare collezioni di contenuti rilevanti su uno specifico argomento oppure ai brand di raccogliere le collaborazioni con gli influencer (e viceversa).
Insieme a una seconda novità introdotta nell’ultimo aggiornamento – la possibilità nella scheda reel di visionare i contenuti a cui i contatti hanno lasciato cuori o commenti – appare evidente il tentativo della piattaforma di permettere agli utenti di dare visibilità ai contenuti preferiti e di ricreare un po’ di quell’effetto “passaparola” che limitazioni precedenti (il numero di cuori, la possibilità di vedere chi ha lasciato effettivamente un mi piace) aveva ridotto.