Il giornalista ci parla del suo nuovo libro, Bestiario artico, in cui usa gli animali del Polo Nord per collegare i diari di esplorazione del XVI secolo con le trasformazioni ambientali, geopolitiche e culturali del presente.
Ilary Blasi vuole diventare una book influencer?
Il potere dei vip di influenzare i lettori è noto da molto prima che Kendall Jenner venisse paparazzata mentre leggeva Stanotte sono un’altra di Chelsea Hodson a bordo di uno yacht e Grimes si mettesse a trollare i paparazzi fingendo di leggere Il manifesto del partito comunista. Ultimamente, però, l’impressione è che, contrariamente a tutti noi, le celebrity si siano messe a leggere un libro dopo l’altro, condividendo generosamente le loro letture. Ad aprile è girato molto un pezzo uscito sul New York Times, “Searching for the Notorious Celebrity Book Stylist“, in cui Nick Haramis analizzava il modo in cui il rapporto tra i libri e la moda è cambiato e anche il rapporto tra i libri e le persone famose, che non si accontentano di leggere qualsiasi cosa ma ci tengono a ostentare scelte letterarie raffinate.

Un fenomeno, questo, che non sembrava coinvolgere più di tanto il nostro Paese, dove a endorsare i libri di solito sono le book-influencer, le persone che lavorano nel settore culturale o al massimo il sindaco Beppe Sala (ricordiamo il suo entusiasmo per Persone normali, letto durante la sua vacanza a Formentera). Nelle ultime settimane, però, su Instagram è emerso un nuovo punto di riferimento letterario: fresca di separazione da Totti, pare che Ilary Blasi si sia lanciata nella lettura, e che lettura. La storia più recente pubblicata sul suo profilo Instagram (se andate a vederla, è ancora lì) mostra un libro che di certo non ha bisogno di pubblicità, ovvero il terzo romanzo di Sally Rooney, Dove sei mondo bello (Einaudi). Una decina di giorni fa, a Zanzibar, Blasi aveva pubblicato una storia in cui leggeva Le cattive di Camilla Sosa Villada (Edizioni Sur). Chissà se è dotata di un book stylist, e se sì, chi è.

Il giornalista ci parla del suo nuovo libro, Bestiario artico, in cui usa gli animali del Polo Nord per collegare i diari di esplorazione del XVI secolo con le trasformazioni ambientali, geopolitiche e culturali del presente.
La miniserie in quattro parti, presentata a Venezia e appena arrivata su Netflix, non dà la caccia a un colpevole né prova a risolvere il mistero. Si concentra sulla confusione, l'angoscia, la violenza e sulle vittime, soprattutto le donne.