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17:28 venerdì 19 dicembre 2025
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.
Nobody’s Girl, il memoir di Virginia Giuffre sul caso Epstein, ha venduto un milione di copie in due mesi Il libro è già alla decima ristampa e più della metà delle vendite si è registrata in Nord America.

A Belgrado stanno demolendo l’Hotel Jugoslavija, uno dei simboli della Jugoslavia di Tito

20 Novembre 2024

Inaugurato nel 1969, al tempo dell’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, l’Hotel Jugoslavija, affacciato sul Danubio, figurava tra i primi 5 più grandi d’Europa ed era considerato uno degli hotel più lussuosi del mondo. Ora, come ha raccontato anche Domus, l’imponente edificio è in corso di demolizione. Se l’esterno era un capolavoro del brutalismo, esempio perfetto della trasposizione del socialismo reale in architettura, l’interno accoglieva i clienti, da Richard Nixon a Tina Turner, sotto a quello che fino al 2010 è stato il lampadario di Swarovski più grande del mondo (40 mila cristalli).

Nel 1999 i bombardamenti della Nato danneggiarono la struttura che venne solo parzialmente ricostruita in vista della riapertura per il Capodanno del 2000. Sei anni dopo, l’azienda Danube Riverside provò a rilanciare l’albergo senza successo, inaugurando una fase decadente durata dal 2013 fino ad oggi in cui si sono alternati momenti di chiusura e periodi di parziale riapertura come albergo tre stelle. Fino al triste epilogo: proprio in questi giorni l’edificio sta subendo la demolizione definitiva. A raccontare la sua storia resta Hotel Jugoslavia del regista svizzero Nicolas Wagnières, insignito dell’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino nel 2018. Questa la sinossi del documentario: «Costruito a Belgrado nel 1969, l’Hotel Jugoslavija era un luogo mitico. Il più grande albergo dei Balcani, era sia come un simbolo, sia un testimone dei vari momenti chiave che plasmarono il Paese, dalla Jugoslavia di Tito alla Serbia di Milosevic, dal socialismo a un liberalismo economico corrotto».

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