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Perché è importante leggere la biografia di George Floyd

È una maledizione che si aggiunge al loro già tragico destino: quello di essere ricordati soltanto per la loro morte e non per la loro vita. È successo a Malik Oussekine, protagonista del caso che ispirò L’odio di Kassovitz, di cui si è ricominciato a parlare grazie alla bellissima serie uscita su Disney+, a Stefano Cucchi, a George Floyd e tanti altri. È anche per questo che, a quasi due anni dalla morte di Floyd, la notizia di una nuova biografia che racconta la sua vita è così importante. Tutti sappiamo com’è morto, ma chi sa come viveva? Leggendo His Name Is George Floyd: One Man’s Life And The Struggle For Racial Justice (edito da Viking, disponibile dal 24 maggio) scopriremo che diceva spesso ai suoi amici che gli voleva bene scrivendo loro dei messaggi con tutto il testo in maiuscolo; che era spesso in imbarazzo per la sua altezza (2 metri), che soffriva di claustrofobia, che lui e il suo compagno di stanza a Minneapolis, conosciuto quando era in rehab, avevano spostato i materassi nel soggiorno, uno accanto all’altro, per controllarsi. «Quello che George Floyd capì da quell’esperienza era che si trovavano entrambi in una società che non perdonava i loro passi falsi, e avevano bisogno di prendersi cura l’uno dell’altro se volevano farcela», spiegano i giornalisti del Washington Post Robert Samuels e Toluse Olorunnipa, autori della biografia, intervistati da Npr, aggiungendo che il libro è anche «la storia di come il razzismo ha influenzato ogni parte della vita di Floyd, a partire da più di 150 anni fa».

«Abbiamo studiato il suo albero genealogico fino a risalire a un trisavolo schiavo nella Carolina del Nord e che, dopo la guerra civile, riuscì a ottenere la libertà», hanno spiegato. «Accumulò rapidamente una grande ricchezza lavorando la terra con la sua famiglia, piuttosto numerosa. Ma alla fine del secolo perse quella terra a causa di frodi e affari sbagliati, e non riuscì a lasciare nulla in eredità ai suoi discendenti. Per noi era importante raccontare come la ricchezza della famiglia di George Floyd si è disintegrata a causa del razzismo e come questo ha avuto un impatto sulla sua vita».