Dall'Industria | Moda

Gucci ha vinto il Climate Action Award per la sostenibilità

La settimana della moda di Milano si è conclusa con la cerimonia di consegna dei Cnmi Sustainable Fashion Awards 2022 presso il Teatro alla Scala, i premi organizzati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Agenzia ICE e del Comune di Milano. Nel corso della serata, Gucci ha vintoThe Climate Action Award, premio che riconosce l’impegno del marchio a sostegno dei programmi di agricoltura rigenerativa. Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci ha così commentato: «Siamo onorati di ricevere questo premio che dedico al team, Antonella, Nevio, Cecilia e tutti gli altri che in Gucci si occupano di sostenibilità ad ogni livello e nei diversi dipartimenti».

L’obiettivo della cerimonia è premiare tutte quelle personalità che, nel mondo della moda – sia italiana che internazionale – si sono distinte per la loro dedizione alla sostenibilità, l’impegno nell’innovazione, nelle tecniche artigianali e nella lotta al cambiamento climatico. Ne caso di Gucci «quello della sostenibilità è un percorso che abbiamo intrapreso da tempo ed è ormai diventato un approccio che caratterizza il nostro modo di fare impresa». Nello specifico, a essere premiato è stato il progetto “Nativa Regenerative Agriculture”, avviato dalla Maison in Uruguay in collaborazione con uno dei maggiori trasformatori di lana nel mondo, Chargeurs Luxury Fibers. Lo stesso Bizzarri ha spiegato: «Oggi viene premiato uno dei progetti che supportiamo in Uruguay sul fronte dell’agricoltura rigenerativa. Ma anche nel nostro Paese, in Italia, stiamo lavorando per far rivivere filiere che erano andate quasi completamente perdute, come il cotone e la seta, sostenendo anche le comunità che stanno facendo rivivere queste pratiche». Il progetto, inoltre, vede coinvolte dieci aziende agricole tra cui La Soledad, guidata da Gabriela Bordabehere. Oggi è un’azienda che esemplifica al meglio i benefici dell’agricoltura rigenerativa e che ha a capo una donna dopo che, circa vent’anni fa, ha preso il posto del marito, sfidando il pregiudizio diffuso sulla pastorizia nella Pampa (patria dei leggendari gaucho) come lavoro unicamente maschile. «Mi sento onorata di rappresentare gli agricoltori uruguaiani che si impegnano per guidare il cambiamento, soprattutto le donne», ha detto Bordabehere, «Questo è un riconoscimento del lavoro che svolgiamo ogni giorno, vivendo spesso in zone remote, lontano dalla famiglia, per proteggere le risorse del nostro territorio. Abbiamo ricevuto questa terra dai nostri antenati e allo stesso modo dobbiamo consegnarla ai nostri figli». Non è la prima volta che Gucci  si impegna nel settore: dal 2020 il marchio finanzia infatti progetti di agricoltura rigenerativa legati all’allevamento di bovini e ovini nei pascoli estesi e depauperati del Montana e della Patagonia. Questa volta però, è stato fatto un passo in più, andando a incidere direttamente sulla filiera  produttiva e impegnandosi a restituire alla natura, con pratiche agricole capaci di riportare biodiversità all’ambiente, salute ai suoli e benessere agli animali.