L’opera prima del regista, adattamento del Poema a fumetti di Dino Buzzati, mescola live action, animazione e musica per creare un mondo e un linguaggio con pochi eguali nella storia recente del nostro cinema.
Le cose più interessanti dei Golden Globe 2026 sono The Rock, i film d’animazione e il nuovo premio per i podcast
Più delle candidature per film e serie tv, queste categorie raccontano come sta cambiando l’industria dell'intrattenimento oggi.
Come da pronostici è Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson il film che ha raccolto più nomination ai Golden Globe 2026, in una tornata che ha segnato l’esordio della categoria Miglior podcast e una selezione particolarmente significativa nella categoria Miglior film d’animazione.
Quest’anno infatti i sei film animati nominati scattano una fotografia insolitamente ampia del settore, che spazia dai titoli Disney come Elio e Zootropia 2 ai progetti d’autore come Arca fino agli anime. Tra i cinque nominati infatti spicca Demon Slayer: Kimetsu no yaiba – Il Castello dell’Infinito, la prima opera tratta da un manga shounen (cioè un’opera per giovani maschi, tendenzialmente caratterizzata da avventure e combattimenti) a entrare in una cinquina dei Golden Globe. Un primato che la distingue dai precedenti anime di stampo autoriale, come Il ragazzo e l’airone, che vinse il Golden Globe di categoria lo scorso anno. La formazione della cinquina, rilevata anche da Joysauce, conferma inoltre una forte presenza di creativi asiatici: Elio, Kpop Demon Hunters, La piccola Amélie o il personaggio della pioggia e Zootopia 2 sono tutti scritti, diretti o realizzati da registi, sceneggiatori e interpreti di origini asiatiche.
La seconda novità rilevante è l’introduzione della categoria Miglior podcast, il primo riconoscimento stabile al genere da parte di una grande cerimonia mainstream di cinema e televisione. Il regolamento prevede fino a venticinque podcast candidabili ogni anno, da cui i votanti selezionano sei nominati ufficiali. I criteri comprendono impatto sul pubblico, qualità editoriale e rilevanza cultural. La selezione di quest’anno mostra un equilibrio tra formati: tre podcast di interviste e intrattenimento, un podcast informativo sull’attualità, uno dedicato alla produttività e anche un podcast incentrato sulla sessualità. E cioè: Armchair Expert with Dax Shepard, Call Her Daddy, Good Hang with Amy Poehler, The Mel Robbins Podcast, SmartLess, Up First from NPR. Esclusi, evidentemente per evitare polemiche, tutti i podcast politici più popolari negli Stati Uniti e anche il podcast più popolare di tutti, The Joe Rogan Experience, la cui presenza sarebbe stata garanzia di polemiche, appunto.
Le altre nomination hanno rispettato abbastanza le aspettative, sia nelle categorie cinematografiche che in quelle televisive. Certo, ci sono state un paio di esclusioni sorprendenti, su tutte quelle di Wicked: For Good dalla categoria Miglior film e di Kathryn Bigelow dalle nomination alla Miglior regia. Ma la sorpresa più grande – nonostante i pronostici favorevoli – per tanti è stato vedere Dwayne “The Rock” Johnson candidato al premio per il Miglior attore protagonista in un film drammatico per la sua interpretazione in The Smashing Machine. È la prima volta che Johnson riceve una nomination così prestigiosa e, con ogni probabilità, questa segna l’inizio della sua rincorsa all’Oscar.
L’opera prima del regista, adattamento del Poema a fumetti di Dino Buzzati, mescola live action, animazione e musica per creare un mondo e un linguaggio con pochi eguali nella storia recente del nostro cinema.